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Inter, nessuna sorpresa dal mercato: tifosi polemici con Oaktree

Nessun colpo last minute: Oaktree punta sulla continuità, mentre a Chivu toccherà valorizzare i giovani e rilanciare i veterani.

Inter, nessuna sorpresa dal mercato: tifosi polemici con Oaktree

Nessuna fibrillazione in casa Inter nell’ultimo giorno di mercato. In Viale della Liberazione regna la calma: la società, forte della linea dettata dalla proprietà statunitense, considera la rosa completa e non prevede sorprese fino al gong finale di questa sera.

Eppure, solo poche settimane fa, l’urgenza di inserire un attaccante in grado di garantire dribbling e imprevedibilità – come Lookman, obiettivo poi sfumato dopo il no dell’Atalanta – sembrava una priorità. Ora non più: il reparto offensivo resta quello attuale. Stesso discorso per la difesa, per cui era stato evocato un necessario ringiovanimento. Lo stesso presidente Marotta, prima di Inter-Udinese, aveva ammesso la questione, ma ha lasciato intendere che verrà affrontata in seguito.

A centrocampo, l’idea iniziale era puntare su un profilo esperto, come dimostrano i contatti per Koné e i sondaggi su Rabiot. Alla fine, la dirigenza ha scelto la linea verde con l’arrivo del francese Diouf, ritenuto sufficiente per completare il reparto.

Gli ultimi innesti, infatti, risalgono a dieci giorni fa: oltre a Diouf, in estate sono arrivati Bonny (ufficializzato a inizio luglio), il brasiliano Luis Henrique, preso in ottica Mondiale per Club, e Sucic, acquistato già lo scorso inverno e aggregato a giugno. Va aggiunto anche Pio Esposito, rientrato dallo Spezia: un ritorno alla base più che un vero acquisto.

Sul fronte delle uscite, l’Inter ha scelto di blindare la propria ossatura: rifiutate le offerte per Bastoni, Frattesi, Calhanoglu, Pavard e Sommer, così come i tentativi per Bisseck. Dumfries è rimasto nonostante la clausola che ne avrebbe potuto agevolare la partenza. Diverso il discorso per Zalewski: riscattato appena tre mesi fa dalla Roma, è stato ceduto a titolo definitivo, garantendo una ricca plusvalenza.

Una sessione, insomma, più conservativa che rivoluzionaria. Oaktree ha privilegiato la stabilità e il contenimento dei costi, in linea con la logica di un fondo d’investimento. La dirigenza, dal canto suo, non ha affondato colpi dopo le occasioni intraviste, scegliendo di affidarsi al gruppo che ha portato i maggiori successi recenti.

A Chivu spetta ora il compito più delicato: rilanciare i veterani, con un anno in più sulle spalle, e plasmare i giovani pronti a emergere. Senza i rinforzi auspicati sul mercato, il sostegno della società durante la stagione sarà fondamentale per permettergli di costruire un nuovo percorso.