Insigne chiama l'Italia: Parma e Fiorentina ci pensano
Insigne potrebbe tornare in Serie A dopo l'esperienza a Toronto. Con un ingaggio molto ridotto le ipotesi più calde sono Parma e Fiorentina.

L’avventura nordamericana di Lorenzo Insigne è arrivata al capolinea. Senza annunci ufficiali o messaggi plateali, ma con una scelta netta: il fantasista campano ha deciso di dire addio al Toronto FC, rescindendo il contratto con un anno d’anticipo rispetto alla scadenza fissata al 2026. Si chiude così, dopo tre stagioni fatte di luci e ombre, un capitolo che non ha mai davvero restituito l’eco dell’investimento faraonico iniziale.
Insigne lascia il Canada con un bilancio tutto sommato dignitoso dal punto di vista statistico – 15 gol e 15 assist in 66 presenze in MLS – ma senza mai riuscire a prendersi il palcoscenico come aveva fatto a Napoli, né ad affermarsi come protagonista in una lega in forte crescita. Infortuni a ripetizione, una squadra mai competitiva e la nostalgia dell’Italia hanno pesato più di tutto il resto. Ora, a 34 anni compiuti da poco, l’ex capitano azzurro è pronto a ripartire. E l’idea è chiara: farlo di nuovo in Serie A.
"Mi sento ancora in forma, ho voglia di fare bene altrove", avrebbe detto in privato a chi gli è vicino. Una convinzione che si è trasformata in apertura concreta al ritorno nel campionato che l’ha visto crescere, esplodere e conquistare anche l’Europeo del 2021 con la Nazionale. E in Italia c’è già chi si è fatto avanti per offrirgli una nuova occasione.
Il Parma, tornato in A dopo tre stagioni tra i cadetti, è uno dei club più interessati. I gialloblù stanno costruendo una squadra solida e ambiziosa, e l’arrivo di un profilo come Insigne, per esperienza e leadership, potrebbe rappresentare un valore aggiunto dentro e fuori dal campo. Allo stesso tempo, anche la Fiorentina, in fase di rinnovamento sotto la guida di Raffaele Palladino, valuta l’ipotesi: serve qualità in avanti, e Insigne potrebbe portarla a costi contenuti.
Proprio l’aspetto economico è il nodo principale. A Toronto, Insigne guadagnava 11 milioni netti all’anno, una cifra insostenibile per qualsiasi club italiano. Ma il giocatore sarebbe disposto a rivedere radicalmente le sue pretese pur di tornare nel calcio che conta e chiudere la carriera dove l’ha cominciata. La priorità, adesso, non è più lo stipendio. È il campo.
Dopo Bernardeschi, anche Insigne saluta l’MLS. Due degli uomini simbolo del progetto “italiano” del Toronto FC tornano a casa, con percorsi da riscrivere. Per Insigne, la seconda parte della storia potrebbe cominciare molto presto. E la Serie A è pronta ad aprirgli di nuovo le porte.