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Gimenez, futuro in bilico: il Milan riflette mentre gennaio si avvicina

L’attaccante lavora per recuperare dall’infortunio, ma le gerarchie e il mercato potrebbero indirizzare il suo destino lontano da Milano.

Gimenez, futuro in bilico: il Milan riflette mentre gennaio si avvicina

L’orizzonte rossonero si tinge di interrogativi attorno a Santi Gimenez, ancora alle prese con il recupero dal problema alla caviglia sinistra. L’attaccante continua ad allenarsi a parte a Milanello, presente ma non ancora pronto per il ritorno in gruppo, inizialmente ipotizzato in vista del derby. Non sarà disponibile per la sfida di Coppa Italia contro la Lazio e difficilmente verrà convocato per il posticipo di Torino. Le sessioni personalizzate sono infatti previste almeno fino al weekend, prima di un graduale reinserimento e di una fase di lavoro ad alta intensità.

Nel frattempo il calendario scorre verso gennaio, mese che inevitabilmente apre scenari di riflessione: Gimenez sembra poter diventare uno dei nomi destinati a entrare nel vortice del prossimo mercato invernale.

Tattica e gerarchie che cambiano

Il contesto che si respira attorno al giocatore è quello tipico che precede movimenti importanti: indiscrezioni, sondaggi, voci più o meno fondate. Dall’Inghilterra filtrano interessamenti di West Ham e Sunderland, anche se al Milan non è arrivata ancora alcuna offerta ufficiale. Potrebbero essere semplici contatti esplorativi o iniziative dell’entourage del giocatore in cerca di alternative, dentro o fuori la Premier.

In estate Gimenez aveva scelto di restare, pur senza garanzie di un posto da titolare. Ora però il quadro è mutato: Leao è il centravanti designato, Pulisic il finalizzatore della squadra, con Nkunku prima alternativa. Le idee di Allegri premiano giocatori mobili, capaci di togliere punti di riferimento agli avversari e di attaccare gli spazi con velocità, più che un centravanti fisico e d’area. È una questione prettamente tattica, e per Gimenez le prospettive di impiego rischiano di ridursi ulteriormente.

Gol che mancano e pressioni che aumentano

Eppure l’impegno non è mai mancato. Allegri lo ha sempre elogiato per dedizione e spirito di sacrificio. Chiamato in causa a inizio stagione per via degli infortuni di Leao e Pulisic, Gimenez aveva offerto prestazioni generose, ma il gol – richiesto e atteso da un centravanti – non è arrivato con continuità. L’unica rete resta quella segnata al Lecce in Coppa Italia: in campionato 627 minuti senza lasciare il segno.

Poi è arrivato anche lo stop alla caviglia, emerso dopo Atalanta-Milan del 28 ottobre. Un fastidio che lo stesso Santi ha reso pubblico su Instagram per spiegare un rendimento condizionato dal dolore e dalla necessità di fermarsi. Un gesto apprezzato dai tifosi, che non lo hanno mai fischiato né messo nel mirino.

Ma oggi, con il Milan sorprendentemente in vetta e costretto a puntare sempre in alto, il margine di tolleranza si è assottigliato: servono contributi immediati, non promesse future. Le pressioni aumentano, gli spazi si restringono.

Tempi e strategie di mercato

Ed è qui che nasce un nuovo scenario: Gimenez sembra pronto a guardarsi intorno, e il club non esclude di valutare offerte. Dopo l’investimento da 28,5 milioni più bonus del gennaio 2025, un’eventuale cessione potrebbe garantire risorse utili per intervenire su profili più adatti alle richieste del tecnico. Un anno fa, l’arrivo di Santi dal Feyenoord – insieme a quello di Joao Felix – aveva alimentato i sogni di rimonta Champions, poi sfumati. Oggi la priorità è mantenere la squadra competitiva in un progetto tecnico chiaro.

Gennaio è vicino, e il Milan si prepara a decidere: trattenere Gimenez e provare a rilanciarlo, oppure cedere alle sirene di mercato. La risposta, per ora, resta sospesa.