I giorni finali del mercato hanno messo alla prova non solo i nervi di Santiago Gimenez, ma anche quelli della sua famiglia. L’attaccante messicano è rimasto al Milan, ma la sua permanenza è stata tutt’altro che scontata. Le voci su una possibile cessione si sono rincorse a lungo, creando un clima di incertezza che, a quanto pare, ha colto di sorpresa anche chi gli è più vicino. A confermarlo è stato il padre del calciatore, Christian Gimenez, ex giocatore e ora allenatore, che ha parlato ai microfoni di ClaroSports, tracciando un quadro confuso e teso degli ultimi giorni di trattative.
“All’inizio abbiamo sentito dire molte cose. Poi abbiamo sentito, venerdì, quando Santiago ha giocato da titolare, le dichiarazioni del direttore sportivo del Milan e abbiamo iniziato a capire cosa stesse realmente succedendo. Non sapevamo cosa stesse succedendo: era titolare, ma volevano venderlo. La verità è che era tutto molto confuso. È molto raro che un direttore sportivo faccia quelle dichiarazioni. L’agente di Santi è sempre stata in contatto il club. Il club ha avuto la possibilità di fare quello scambio, ma Santi non è mai stato consultato sulla situazione. Ci sono stati rumors, ma la realtà è che Gimenez è un giocatore del Milan, ha un contratto, e lunedì mattina tutte le parti si sono incontrate: il presidente (probabilmente si riferisce all’amministratore delegato Giorgio Furlani, ndr), il direttore sportivo e i consiglieri come Ibrahimovic, che ha avuto un ruolo importante, hanno deciso che Santi sarebbe rimasto. Hanno insistito per quello scambio, ma non è mai stato confermato”.
Un passaggio, quest’ultimo, che rivela come la decisione finale non sia stata affatto scontata. Lo stesso Christian Gimenez ha poi raccontato le sue sensazioni durante le ore più calde della vicenda, tra ansia e notti insonni.
“Sono stato male male. È stata una brutta notte. Non ho dormito, ero sempre aggiornato su quello che succedeva e in costante comunicazione con la società. Dopo aver sentito le parole del direttore sportivo del Milan, è stato difficile. Il mercato si stava chiudendo, quindi dovevo essere consapevole di cosa stava succedendo. È stato tutto molto strano. Non abbiamo avuto il tempo di capire se fosse vero che il club non lo avrebbe preso in considerazione per il campionato. È l’anno del Mondiale e se Santi non avesse avuto la possibilità di lottare per un posto da titolare, sarebbe stato complicato e complesso. Però alla fine, abbiamo preso una buona decisione. Non so se l’hanno presa dopo o già ne erano consapevoli. Siamo felici che Santi sia ancora al Milan. A un certo punto, hanno dubitato delle sue capacità e delle sue caratteristiche perché sia l’allenatore che il direttore sportivo sono nuovi arrivati. Lo conosceranno allenandolo e lavorando con lui. Tare e Allegri hanno parlato con Santiago. Mi è risultato tutto strano perché ha giocato da titolare due partite su tre e un’amichevole. Ora c’è un po’ di tranquillità con la nazionale, poi tornerà al Milan e vedremo cosa succederà. Credo che tutto questo servirà a tirar fuori la bestia che tiene dentro”.
Parole forti, cariche di emozione, che mostrano quanto sia stata delicata la situazione interna al club e quanto la posizione del centravanti messicano sia stata in bilico fino all’ultimo. Ora, con la parentesi della Nazionale a fare da cuscinetto emotivo, Gimenez potrà rientrare a Milanello con l’obiettivo di guadagnarsi la fiducia di Allegri e della dirigenza. Un percorso tutto da scrivere, ma con la certezza che le motivazioni non mancheranno.