Non è più una domanda sul se, ma solo sul quando. La separazione tra Davide Frattesi e l’Inter appare sempre meno evitabile, al punto che in casa nerazzurra le riflessioni si concentrano ormai esclusivamente sulle tempistiche dell’addio. Il centrocampista sta attraversando il momento più complicato da quando ha lasciato Reggio Emilia per approdare a Milano, con una seconda parte di stagione che ha deluso aspettative e prospettive.
Il contrasto con il recente passato è evidente. Solo pochi mesi fa Frattesi era stato protagonista assoluto di una cavalcata europea memorabile, risultando decisivo contro avversari del calibro di Bayern Monaco e Barcellona. Anche sotto la gestione di Chivu, tra stimoli e fiducia, la risposta sul campo non è però mai arrivata. L’ultimo vero lampo resta il gol decisivo ai blaugrana in semifinale di Champions League: da quel momento in avanti, quasi il vuoto, eccezion fatta per un paio di assist nel netto 5-1 di Coppa Italia contro il Venezia.
I problemi fisici hanno inciso, ma non possono giustificare una resa complessiva giudicata insufficiente. E così l’ipotesi cessione ha preso corpo, diventando sempre più concreta. La linea è condivisa: Inter e giocatore sembrano concordi nel ritenere il ciclo arrivato al capolinea. Se un anno fa i nerazzurri avevano respinto gli assalti di Roma, Napoli e Juventus, fissando una valutazione elevata e chiudendo alle dirette concorrenti, oggi il quadro è cambiato.
La quotazione di Frattesi è scesa: dai 40 milioni richiesti allora si è passati a una base di circa 30 milioni, cifra considerata sufficiente anche alla luce dell’ammortamento dell’investimento fatto con il Sassuolo. Un punto fermo, però, resta: l’Inter vuole una cessione a titolo definitivo, senza prestiti o formule dilatorie. Al massimo un obbligo di riscatto, ma l’obiettivo è monetizzare subito.
Resta da capire quando. L’idea di una partenza già a gennaio sarebbe vantaggiosa per tutti, ma i vincoli di bilancio complicano i piani delle principali pretendenti italiane. Il Napoli è reduce da un passivo, la Roma deve fare i conti con i soliti paletti finanziari, la Juve ha già investito molto nelle ultime finestre di mercato. Sullo sfondo c’è il Newcastle, soluzione economicamente solida ma meno ideale per il giocatore, che in ottica Mondiale preferirebbe rilanciarsi in Serie A evitando l’impatto con la Premier League.
Per questo, lo scenario più realistico porta a giugno. Salvo colpi di scena o operazioni creative – magari con una pedina di scambio – l’addio di Frattesi sembra solo rimandato. E chissà che, a quel punto, non torni d’attualità anche l’asse con la Juventus, magari con il nome dei fratelli Thuram a rimescolare le carte.