Donnarumma-Psg: rinnovo ancora da fare, e la Juve osserva...
Donnarumma si prepara al Mondiale per club con un rinnovo ancora in stallo

Solo tre mesi fa, Gigio Donnarumma vedeva la Parigi calcistica voltargli le spalle. Dopo lo 0-1 casalingo contro il Liverpool, salvato solo da una prodezza nel finale di Alisson, Gianluigi Donnarumma finì nel mirino. Troppe critiche, troppe accuse per un gol subito da Elliott che – a ben vedere – aveva più il sapore di un mancato miracolo che di un errore reale. Perché arrivare a toccare quel pallone, su una conclusione così angolata e potente, era già un’impresa in sé. Eppure, per qualcuno, non bastava.
Oggi tutto è cambiato. Gigio ha risposto sul campo. Lo ha fatto prima ad Anfield, trasformandosi in uno specialista dei rigori, poi nella semifinale contro l’Arsenal, regalando al Paris Saint-Germain una storica finale di Champions. E infine alzando il trofeo, da protagonista assoluto. Il suo nome, ora, è tra i papabili per il prossimo Pallone d’Oro. Non è più solo il portiere della Nazionale, ma un simbolo della rinascita parigina, colui che ha trascinato i compagni verso il trionfo europeo atteso da anni.
Contro l’Arsenal, Donnarumma ha mostrato tutta la sua evoluzione tecnica e mentale. Martinelli e Trossard hanno provato a metterlo alla prova, ma si sono scontrati con un muro alto 196 centimetri capace di scendere a terra con rapidità impressionante. Due interventi difficilissimi, eseguiti con tecnica sopraffina: niente parate d’istinto, solo lettura, anticipo e attacco al pallone. Sempre.
Con la gloria arrivano anche i nodi. E quello contrattuale è oggi il più urgente. Il PSG, che fino a poche settimane fa sembrava considerarlo un top player solo a metà, ha lasciato che il contratto di Donnarumma scivolasse pericolosamente verso la scadenza del 2026. Ora il club parigino dovrà correre ai ripari. Gli emissari del club incontreranno a Los Angeles l’agente Enzo Raiola, per provare a definire il rinnovo. Ma le distanze, al momento, non sono banali. Se l’intesa non dovesse arrivare, si aprirebbe ufficialmente la corsa a Donnarumma.
Tra le pretendenti, anche la Juventus. I bianconeri, pur sapendo che l’attuale ingaggio da 10 milioni netti l’anno è fuori scala per i propri parametri, osservano da vicino. Un’eventuale cessione di Di Gregorio e un nuovo assetto dirigenziale potrebbero cambiare lo scenario. Per ora è solo un’ipotesi, ma la suggestione esiste.
Nel frattempo, il portiere resta concentrato sulle sfide più immediate. A cominciare dalla semifinale del Mondiale per Club contro l’Atletico Madrid, dove proverà a replicare i miracoli delle notti europee. E poi, naturalmente, sulla Nazionale, che presto si ritroverà per iniziare il nuovo ciclo con Rino Gattuso ct. Tra i primi sostenitori di un eventuale ritorno di Mancini, Donnarumma ha sempre avuto un rapporto speciale anche con Gattuso, che lo ha fatto esordire al Milan e con cui ha costruito un legame di stima profonda. Ritrovarlo sulla panchina azzurra è motivo di soddisfazione e fiducia.
Da Parigi a Los Angeles, passando per l’Italia: la parabola di Donnarumma è tornata a salire. E adesso nessuno osa più chiamarlo “sopravvalutato”.