Non è ancora il momento per Hakan Calhanoglu di tornare a casa. L’eco di Istanbul continua a risuonare nelle sue orecchie, tra il legame con la città e l’interesse concreto dei due grandi club turchi, Galatasaray e Fenerbahce. Ma, almeno per ora, la porta per un ritorno è destinata a rimanere chiusa. Il regista dell’Inter resta a Milano, punto fermo del progetto nerazzurro, nonostante i tentativi – veri, concreti, ma insufficienti – da parte del calcio turco, che sogna il suo ritorno in patria.
In particolare è stato il Galatasaray ad insistere fino all’ultimo giorno disponibile sul mercato internazionale, con la finestra turca ancora aperta fino al 12 settembre. I giallorossi hanno sperato in uno spiraglio, consapevoli del fascino che il club esercita sul numero 20 dell’Inter, ma si sono scontrati con la chiusura netta da parte della società di Viale della Liberazione. La conferma arriva direttamente dalle parole dell’allenatore del Gala, Okan Buruk, che ha ammesso i contatti, seppur indiretti, con il centrocampista ex Milan.
“Hakan è un giocatore con cui mi sono sempre sentito, a cui do valore. Un giocatore che ho convocato nella nazionale giovanile. Non ho avuto un contatto diretto ma i nostri dirigenti sì”, ha dichiarato Buruk a Now Spor, lasciando intendere come l’interesse fosse reale e strutturato.
A frenare ogni possibile sviluppo è stata però la posizione dell’Inter, ferma nella volontà di trattenere uno dei suoi giocatori chiave, soprattutto in un ruolo così delicato come quello di regista nello scacchiere di Cristian Chivu. “Però l’Inter, negli ultimi giorni, ha detto che non vuole cedere il giocatore e ha chiuso il trasferimento. È così che si è stato. È un giocatore molto importante. Se Hakan fosse stato ceduto, l’Inter avrebbe dovuto spendere almeno 40-45 milioni di euro per rimpiazzarlo. Il motivo per cui Çalhanoglu non è stato venduto è che era l’ultimo giorno di mercato e l’Inter non ha voluto lasciarlo andare. Non penso che cambierà qualcosa. Anche noi volevamo Hakan. Lui ha fatto grandi sacrifici pur di venire al Galatasaray, ma l’Inter non ha voluto lasciarlo partire”.
Parole che confermano due verità: da un lato, il desiderio del giocatore di vestire un giorno la maglia di uno dei club più prestigiosi del suo Paese; dall’altro, l’impossibilità di intavolare una trattativa nelle ultime ore di mercato, con l’Inter che non avrebbe avuto il tempo materiale per trovare un sostituto all’altezza.
Il futuro può ancora riservare sorprese. Calhanoglu ha un contratto solido, un ruolo centrale nella rosa nerazzurra e una piena fiducia da parte dell’allenatore. Ma la sua storia personale e il richiamo emotivo delle radici lasciano aperta una porta per il domani. Non sarà oggi, e nemmeno domani, ma prima o poi Istanbul tornerà a bussare. E chissà, magari allora le condizioni saranno diverse.