L'obiettivo bianconero

Chi è Balerdi, il difensore argentino che vuole Tudor

Leonardo Balerdi, argentino del Marsiglia, è il prescelto di Igor Tudor per diventare un perno della retroguardia bianconera.

Chi è Balerdi, il difensore argentino che vuole Tudor

Nel cuore pulsante del calcio europeo, Leonardo ‘El Flaco’ Balerdi sta lentamente costruendo la sua storia. Nato a Villa Mercedes, una piccola città argentina poco distante da Córdoba, il difensore oggi veste la maglia dell’Olympique Marsiglia, ma non ha mai dimenticato da dove viene né quale sia il suo vero obiettivo: vedere un giorno la Selección calcare il campo della sua terra natale. Tra un asado e una Coca-Cola, che riserva solo al fine settimana, Balerdi incarna l’anima di chi porta con sé due mondi: la passione argentina e le ambizioni europee.

La sua carriera è decollata quasi per caso, con una breve ma intensa esperienza al Boca Juniors, dove Guillermo Barros Schelotto gli ha concesso qualche partita nel campionato locale. Quel poco è bastato per attirare l’attenzione del Borussia Dortmund, che nel 2019 non ha esitato a investire 16 milioni per portarlo in Germania. Il trasferimento è stato un addio momentaneo, perché il Boca resta il suo club del cuore, dove ha maturato la trasformazione da centrocampista a difensore centrale, ruolo in cui ora si sta affermando con autorità. Il Marsiglia, dal canto suo, è ben consapevole di possedere un talento che potrebbe rivelarsi una gemma preziosa nel panorama europeo.

In Francia, però, il percorso di Balerdi non è stato privo di critiche. La fascia da capitano, simbolo di leadership e responsabilità, ha sollevato dubbi tra alcuni tifosi, che hanno messo in discussione la sua esperienza e la capacità di sopportare la pressione. “Se inizi a considerare Balerdi un elemento chiave della tua squadra, è perché oggi l’OM non ha ambizioni”: questo il pensiero di una parte della tifoseria marsigliese, ma per fortuna il difensore ha sempre avuto un solido sostegno dagli allenatori, da Tudor a De Zerbi fino a Scaloni in Nazionale. Un appoggio fondamentale che si è sommato al conforto familiare, con la madre Maria a fare da pilastro in ogni momento importante, come quel giorno in cui Leonardo, quattordicenne, si trasferì lontano da casa per inseguire il sogno nel pensionato del Boca. Ricorda quella notte con la radio accesa e la canzone ‘Princesa’ dei Las Pastillas del Abuelo in sottofondo, un simbolo di viaggi e speranza, che ha accompagnato la sua scelta di dedicarsi al calcio.

Adesso Balerdi è diventato un punto fermo della difesa marsigliese, difficile da togliere dal suo ruolo, anche se il mercato non dorme mai. La Juventus segue con interesse, ma la Roma ha bussato alla porta del Marsiglia. Tra le armi vincenti di Madama c’è anche la presenza di Tudor, che nella stagione 2022-23 ha dato fiducia e continuità a Balerdi, facendolo giocare quasi sempre. Il numero 5, scelto in omaggio a Gago, suo idolo assieme a Riquelme, Palermo e Messi, è diventato un giocatore chiave. De Zerbi ha chiesto a Balerdi di aumentare il coinvolgimento nel gioco, raddoppiando i palloni toccati in campo e confermando la sua duttilità nel difendere una linea a tre. I gol sono rari, ma quello realizzato contro il Monaco nel gennaio 2024 ha lasciato il segno: un recupero palla in avanti e un tiro potente dalla distanza che ha fatto esplodere il Velodrome.

Il cammino con la Nazionale argentina è cominciato lentamente. Dopo un debutto giovanissimo nel 2019, con qualche minuto in campo, è tornato a indossare la maglia della Selección nel 2024, collezionando sei presenze nelle qualificazioni ai Mondiali. “La Ligue 1 in Argentina è meno visibile della Premier o della Liga. Credo che otto persone su dieci, se lo incontrano per strada, non sappiano chi sia. Deve ancora costruirsi una reputazione, ma la sua partita contro il Cile (finita 1-0, Balerdi 79 minuti in campo, ndr) è un buon inizio per arrivarci”, ha spiegato il giornalista Fabbri. L’infortunio di Lisandro Martinez ha spianato la strada a Balerdi, che si è dimostrato pronto a rispondere presente. Velocità, solidità nell’uno contro uno e capacità di impostare l’azione lo rendono un difensore completo, perfetto candidato per una sfida ancora più grande, come quella della Serie A. Ma prima, dovrà continuare a convincere a Marsiglia.