Ospite del podcast Viva El Fútbol, Gigi Buffon è tornato a parlare dell’esonero di Luciano Spalletti dalla guida della Nazionale italiana. L’ex portiere azzurro ha espresso il proprio punto di vista con la consueta lucidità, sottolineando come, a suo giudizio, il bilancio dell’allenatore toscano resti comunque positivo.
«L’unica fase in cui la squadra non si è espressa come avrebbe potuto è stato l’Europeo – ha spiegato Buffon –. Fino a quel momento le risposte erano state buone, anche nella partita contro l’Ucraina. È chiaro che qualcosa in Germania non ha funzionato, ma Spalletti è il primo a riconoscerlo».
Secondo Buffon, tuttavia, il lavoro complessivo dell’ex tecnico del Napoli non merita critiche eccessive: «Dopo l’Europeo si è ripartiti con uno spirito nuovo e, a mio avviso, Spalletti ha fatto un anno giustissimo, sotto tutti i punti di vista».
Il campione del mondo 2006 individua soprattutto nelle circostanze sfortunate la causa principale della deludente uscita di scena dell’Italia: «L’epilogo è stato condizionato dal calendario. La prima partita era come una finale, decisiva, contro una delle squadre più in forma d’Europa. Avevamo cinque giocatori reduci dalla finale di Champions di appena tre giorni prima, e due o tre assenze importanti. In quelle condizioni, avevamo davvero poche armi».
Per Buffon, dunque, la disfatta iniziale ha inciso in modo determinante sul percorso azzurro: «Essendo un match così delicato e avendolo perso in quel modo, è normale che abbia pesato molto sul prosieguo. Ma resta la sensazione che Spalletti abbia lavorato bene, con serietà e competenza».
Con queste parole, l’ex capitano azzurro ha voluto ribadire la propria fiducia nell’operato del tecnico, invitando a non dimenticare quanto di buono sia stato costruito nonostante l’amaro epilogo.
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