Bierhoff: "Italia, non fai più paura come prima"
Oliver Bierhoff, ex attaccante del Milan e della Germania, ha parlato del momento storico della nazionale italiana

Se pensiamo ad Oliver Bierhoff calciatore ci viene in mente l'Udinese, il Milan, Alberto Zaccheroni. Oggi Oliver Bierhoff è un dirigente della Nazionale tedesca e se prima la testa la usava (in campo) per far gol, oggi la usa per esprimere considerazioni interessanti. Ecco degli spunti interessanti rilasciati in un'intervista a 'La Gazzetta dello Sport'.
LA GIOIA DEL 2016 CONTRO L'ITALIA DI CONTE
"Fu un'altra notte di grande tensione, ma alla fine siamo passati noi. Di Conte ho grande rispetto, è un allenatore che trasmette molta grinta, ma da avversario non è proprio simpatico. Anche da giocatore, quando l'ho affrontato, non era uno con cui si parlava tranquillamente. A Bordeaux, quella volta, quasi non ci siamo nemmeno guardati. In campo avevamo più qualità, anche se l’ultimo rigore è entrato in modo strano, debole. A volte, sembra che certe cose siano scritte nelle stelle".
L'ITALIA NON FA PIU' PAURA
"L’Italia non è più quella nazionale da cui si ha paura, la nostra bestia nera. Senza offendere nessuno, ma soprattutto nel 2006 c'era un’altra qualità nei giocatori azzurri. È stato un grandissimo risultato vincere l’Europeo nel 2020, ma onestamente penso che molti dei nomi attuali non siano allo stesso livello di quelli del passato".
Italia-Germania, per Bierhoff non c'è storia. "Gli azzurri non hanno più qualità" 😮
Però quella sconfintta a Euro 2012... "Il momento più amaro della mia carriera" 😎🇮🇹#Bierhoff #ItaliaGermania #Nazionale #Azzurri pic.twitter.com/F2tPQktjdz
— Eurosport IT (@Eurosport_IT) March 19, 2025
IL NUOVO CORSO AZZURRO
"Per prima cosa, bisogna avere l'orgoglio di giocare per la propria nazionale. Devi sentirti parte di un gruppo che ha obiettivi ambiziosi, e che sa che può raggiungerli solo con entusiasmo e spirito di squadra, anche se la qualità è inferiore rispetto al passato", ha spiegato Bierhoff. "Se hai 10, 12, 15 campioni, come noi nel 2014, la gestione diventa più facile. Ma quando la qualità non è la stessa, è essenziale lavorare sul gruppo, sull'identità e sulla disciplina. Devi entrare in campo sapendo che il risultato si ottiene solo insieme".