Le parole

Bastoni: “L’Inter un sogno, bravo Chivu a entrare nel gruppo”

Il difensore dell'Inter si racconta e spiega le dinamiche nello spogliatoio nerazzurro

Bastoni: “L’Inter un sogno, bravo Chivu a entrare nel gruppo”

Alessandro Bastoni ha rilasciato una lunga intervista alla Rivista Undici, toccando vari temi. A cominciare dal suo ruolo e dall’evoluzione che ha avuto negli ultimi anni: “È chiaro che nell’immaginario collettivo il difensore difende e basta. Non è il mio caso, a me piace fare molto altro. È una cosa che mi viene molto naturale. Guardavo quello che faceva Tolói, che è stato uno dei primi difensori a giocare in questo modo. Già con Conte giocavo in questo modo, poi è diventato sempre più evidente con l’arrivo di Inzaghi in panchina e Dimarco in campo. Ci aggiungo anche Mkhitaryan in questo discorso, è fondamentale. Sono schemi che ci vengono in maniera molto naturale e che con il tempo si sono elevati all’ennesima potenza. Io mi reputo un giocatore molto intelligente. Riesco a capire bene le situazioni in campo. Probabilmente in formazione iniziale mi vedrete sempre in difesa, e poi mi sposto nelle zone del campo durante la partita”.

Per Bastoni giocare nell’Inter, la squadra che ha sempre tifato, è un sogno diventato realtà: “Molto è cambiato in questi anni. Quando ero arrivato, avevo solo vent’anni: per me era un sogno soltanto vedere lo stemma dell’Inter sulla maglia che indossavo. Non potevo avere quel tipo di personalità e leadership che invece ho adesso. Quello che per me hanno rappresentato i vari Handanovic, D’Ambrosio, Ranocchia, oggi lo faccio io con i più giovani. Sono io a dover trasmettere l’attaccamento alla maglia e quello che significa giocare per l’Inter. Lautaro è il nostro capitano e il nostro leader, ma è molto bravo a farsi aiutare quando serve. Dipende dai momenti, ma anche giocatori come me o Barella ci facciamo sentire all’interno dello spogliatoio. Anzi, mi prenderei un merito: quello di saper indirizzare i ragazzi nuovi nella giusta direzione, fargli capire che tipo di persone siamo e cosa ci aspettiamo da loro. Adesso con noi c’è Pio Esposito, che si è trovato catapultato in un mondo dove è facile perdere la testa. Noi cerchiamo di dargli una mano, ma per il momento non ce n’è stato il bisogno: è super tranquillo, sta capendo da solo la situazione”.

Bastoni ha anche speso parole importanti per Cristian Chivu: “Ha avuto un approccio molto positivo – ha detto il difensore -. È una persona molto valida, un ragazzo eccezionale che ha tanta voglia di lavorare, ci trasmette le cose nella maniera giusta. Secondo me ha colto perfettamente il modo migliore di entrare all’interno del gruppo“.

Infine un pensiero sulla finale di Champions persa contro il Psg: “È stata una cosa molto strana. Venivamo da una semifinale che resterà nella storia della Champions, ma in finale il PSG andava al doppio di noi. È difficile dire cosa sia successo, è come se non avessimo saputo cogliere quanto fossero forti. Rimane comunque l’orgoglio di aver raggiunto due finali in tre anni, non è una cosa semplice. Il calcio ti dà sempre un’altra occasione. Non è facile, non abbiamo dormito diverse notti perché la delusione era tanta, però poi quando passa un po’ di tempo dici: ci voglio riprovare, voglio arrivare a vivere ancora certe sensazioni”.