Nba Finals: primo titolo per Oklahoma: ai Thunder gara 7
Oklahoma festeggia dopo aver vinto 68 volte nella regular season. Indiana, privata sin da subito dell'infortunato Haliburton, crolla 103-91.

I Thunder scrivono una pagina epocale del loro libro: battendo 103-91 gli Indiana Pacers in gara-7 delle Finals NBA, conquistano il primo titolo della loro giovane storia. Un trionfo arrivato dopo una stagione da dominatori (68 vittorie in regular season) e suggellato in casa, davanti al pubblico di Oklahoma City, diventato ormai un fortino inespugnabile. La squadra allenata da Mark Daigneault ha trovato nei suoi uomini simbolo – Shai Gilgeous-Alexander, Jaylin Williams e Chet Holmgren – le risorse decisive per completare l’opera, mentre l’assenza forzata di Tyrese Haliburton ha privato i Pacers del loro faro offensivo già dopo appena 7 minuti (lesione al tendine d’Achille).
Con l’uscita di scena del proprio leader (9 punti lampo prima dell’infortunio), Indiana ha provato a reggere l’urto con il cuore e la grinta di TJ McConnell e Pascal Siakam, chiudendo avanti all’intervallo (48-47). Ma nella ripresa la superiorità dei Thunder è diventata travolgente. SGA ha messo la firma sul break decisivo nel terzo quarto (81-68), mentre la difesa ha eretto un muro invalicabile: i Pacers hanno segnato appena due punti nell’arco di nove minuti tra terzo e quarto periodo.
The @okcthunder are the 2024-25 NBA Champions! pic.twitter.com/EsPIcjgVFx
— NBA (@NBA) June 23, 2025
Ben Mathurin ha provato a rianimare la gara con un parziale personale, portando Indiana fino al -10, ma ci hanno pensato Holmgren e Dort a ricacciare indietro gli avversari con stoppate pesanti. L’uscita per falli di Nesmith ha chiuso i conti e dato via libera alla festa di Oklahoma, che conquista il primo titolo NBA con la denominazione Thunder (il secondo contando la precedente era Seattle SuperSonics).
I protagonisti: Shai Gilgeous-Alexander (29 punti e 12 assist), Jaylin Williams (20), Chet Holmgren (18). Per Indiana, da sottolineare la prova generosa di Mathurin (24+13), mentre McConnell, Siakam e Nembhard non hanno fatto mancare il loro contributo. Ma contro questa Oklahoma, anche al completo, sarebbe stata durissima.