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Rabiot-Psg: l'ex Juve vince la causa con il club

Rabiot-Psg: l'ex Juve vince la causa con il club

Rabiot-Psg: l'ex Juve vince la causa con il club
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Il divorzio tra Adrien Rabiot e il Paris Saint-Germain fu tutt’altro che pacifico: un’uscita burrascosa, tra pressioni, esclusioni e uno strascico legale culminato in tribunale. Dopo sei anni, la Corte d’Appello di Parigi ha emesso una sentenza destinata a far discutere: il PSG dovrà risarcire il centrocampista con 1,3 milioni di euro. Non solo. Il rapporto tra il giocatore e il club è stato riqualificato come contratto a tempo indeterminato, una decisione che potrebbe segnare un precedente significativo nel panorama dei contenziosi tra calciatori e società.

La causa ha origine nel dicembre 2018, quando Rabiot venne escluso dalla rosa del PSG per essersi rifiutato di rinnovare il contratto in scadenza a giugno. Da quel momento non fu più convocato, fino all’addio ufficiale nell’estate 2019. Per i giudici francesi si trattò di un abuso da parte del club, lesivo dei diritti fondamentali del lavoratore, al pari di quanto avverrebbe in un normale contesto lavorativo: esclusione dalle attività, danni all'immagine e mancate indennità giustificano ora il maxi risarcimento.

Nel dettaglio, il PSG dovrà versare:

341.000 euro come indennizzo per la riqualificazione del contratto

683.000 euro per la mancata compensazione del periodo di preavviso

68.000 euro per congedi non retribuiti

64.000 euro di stipendi arretrati

60.000 euro di premi mensili non corrisposti

10.000 euro per danni morali legati alla cattiva esecuzione del contratto

5.000 euro di spese legali

Il PSG ha ora due mesi di tempo per presentare ricorso, così come il giocatore.

Nel frattempo, Rabiot – oggi al Marsiglia dopo cinque stagioni alla Juventus – ha sporto una nuova denuncia contro il suo ex club, accusandolo di non aver fatto nulla per fermare i cori offensivi rivolti a lui e alla sua famiglia durante il match tra PSG e OM, disputato lo scorso marzo.

La sentenza, pur non rappresentando una rivoluzione normativa, mette in guardia i club: i calciatori non sono al di sopra delle regole, ma nemmeno al di sotto delle tutele previste per ogni lavoratore. E il caso Rabiot potrebbe non essere l’ultimo.

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