Processo Maradona

Morte di Maradona, sospeso il processo sulla sua morte

Argentina, sospeso processo morte Maradona per accuse a uno dei giudici. La decisione è stata presa dal pubblico ministero Patricio Ferrari

Morte di Maradona, sospeso il processo sulla sua morte
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Nuovo colpo di scena nel processo per la morte di Diego Armando Maradona. L'udienza è stata sospesa per una settimana a causa di un caso che ha travolto una delle figure chiave del collegio giudicante: la giudice Julieta Makintach. Il suo presunto coinvolgimento nell'autorizzazione alla produzione di un documentario incentrato sul procedimento ha sollevato un'ondata di polemiche che rischiano di mettere in discussione la regolarità del processo stesso. Mentre la giustizia argentina prova a fare luce sulle responsabilità per la morte del Pibe de Oro, la credibilità del tribunale viene scossa da sospetti di conflitto di interessi e scarsa imparzialità.

A chiedere la sospensione delle udienze è stato il pubblico ministero Patricio Ferrari, che ha messo nero su bianco i suoi dubbi sulla condotta della giudice. Il processo riprenderà il 27 maggio, ma nel frattempo il tribunale dovrà valutare se Makintach potrà continuare a far parte del collegio. Secondo Ferrari, la situazione "compromette il prestigio della magistratura", un’affermazione che ha trovato eco anche tra gli avvocati della famiglia di Maradona.

Fernando Burlando, legale di due delle figlie dell’ex campione, ha appoggiato la decisione del pm, sottolineando come la pausa forzata potrebbe garantire "serenità, completezza e la continuazione del processo". Una presa di posizione netta, che conferma le tensioni che circondano l’intero procedimento, considerato di enorme impatto pubblico e mediatico.

La settimana scorsa era stato l’avvocato di uno degli imputati, Julio Rivas, a sollevare ufficialmente il caso, chiedendo l’estromissione di Makintach dal collegio giudicante. Rivas difende Leopoldo Luque, il medico personale di Maradona, tra i principali indagati per presunta negligenza. Secondo il legale, la giudice avrebbe autorizzato la presenza di una troupe in aula, impegnata nella realizzazione di un documentario per la BBC. Ma non è tutto: la società di produzione sarebbe legata, secondo quanto riferito, a Juan Makintach, fratello della giudice.

Un elemento che ha ulteriormente acceso il dibattito e alimentato sospetti di conflitto di interessi. La conferma della presenza di una telecamera in aula è arrivata direttamente dalla polizia, mentre un funzionario del tribunale ha dichiarato che l’autorizzazione era stata concessa proprio da Makintach. La giudice, da parte sua, ha negato qualsiasi scorrettezza o condotta inappropriata.

Intanto il processo resta fermo. Sotto accusa ci sono sette operatori sanitari, accusati di non aver garantito cure adeguate a Maradona nei giorni successivi all’operazione chirurgica per un ematoma subdurale. L’ex fuoriclasse argentino è morto il 25 novembre 2020, a 60 anni, mentre si trovava in un’abitazione alla periferia di Buenos Aires, dove era stato ricoverato in regime di ospedalizzazione domiciliare.

I sette imputati, tra cui medici, infermieri e psicologi, rischiano condanne fino a 25 anni di carcere. Le indagini condotte in questi anni hanno evidenziato falle nei protocolli di assistenza, errori di valutazione e una gestione complessiva ritenuta "inadeguata" da parte degli inquirenti. Ma ora, più che sulla ricostruzione clinica della morte di Maradona, l’attenzione si concentra su chi deve giudicare, in un intreccio tra giustizia, media e sospetti che minaccia di offuscare la ricerca della verità.

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