Processo Ultras

Milan, Lucci: "Società parte lesa? Sappiamo tanti segreti sul club"

Filtrano dichiarazioni dell'ultras della Curva Sud Lucci nel corso del processo che si tiene a San Vittore: "Sappiamo tanti segreti sul club"

Milan, Lucci: "Società parte lesa? Sappiamo tanti segreti sul club"
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Filtrano delle indiscrezioni sulle dichiarazioni di Luca Lucci dal carcere di San Vittore. Mentre sul fronte nerazzurro dei Navigli i sei arrestati per l’omicidio di Vittorio Boiocchi scelgono la linea del silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere, sul versante rossonero emergono invece le parole di Luca Lucci. Il numero uno indiscusso della Curva Sud del Milan, finito in carcere lo scorso settembre nell’ambito dell’operazione “Doppia Curva” – che ha colpito le frange più radicali delle tifoserie milanesi – ha parlato davanti ai giudici.

Dall’aula bunker di San Vittore, dove si sta celebrando il processo a porte chiuse, Lucci – storico leader del gruppo dei Banditi rossoneri – ha iniziato a rispondere alle domande della giudice per l’udienza preliminare, Rossana Mongiardo. Alcuni passaggi del suo interrogatorio erano già filtrati dopo l’udienza del 27 marzo, ma l’esame è destinato a proseguire oggi, martedì 15 aprile.

Tra le affermazioni rilasciate, ce ne sono alcune che non sono passate inosservate: "Il Milan parte lesa al processo? Sa benissimo di avere avuto negli anni rapporti con tutto il direttivo e con me. Pure mentre ero ai domiciliari, ho le chat".

Ma Lucci non si è fermato qui. Ha raccontato una realtà in cui la Curva avrebbe avuto un ruolo diretto nella gestione quotidiana della squadra: "Era la curva a fare da security a Milanello... Era la curva che riportava a Milanello i giocatori quando facevano tardi in discoteca... Sono tanti i segreti che sa la curva sul Milan".

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