Inter e Milan, no a centinaia di abbonamenti per gli ultras
Pugno duro di Inter e Milan che non permetteranno a centinaia di ultras di rinnovare il proprio abbonamento per la prossima stagione.

Dopo le indagini giudiziarie che hanno travolto le curve di San Siro, Milan e Inter scelgono la linea dura. L’inchiesta “Doppia curva”, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano e culminata in una serie di arresti e condanne per reati gravi, ha avuto conseguenze pesanti non solo dal punto di vista giudiziario, ma anche su quello sportivo. I due club meneghini, infatti, hanno deciso di voltare pagina, adottando un approccio severo nei confronti dei tifosi coinvolti o ritenuti vicini agli ambienti sotto inchiesta.
A riportarlo è l’edizione milanese del Corriere della Sera, secondo cui sia Milan che Inter hanno rigettato le richieste di rinnovo dell’abbonamento per centinaia di supporter delle rispettive curve. Una misura senza precedenti per ampiezza e per il significato politico-sportivo che porta con sé: i tifosi esclusi sono stati ritenuti “non graditi”, sulla base dei codici etici interni delle due società. Si tratta in buona parte di soggetti colpiti in passato da provvedimenti di Daspo, ma anche di persone sanzionate in via amministrativa per episodi di violenza o comportamenti pericolosi dentro e fuori dallo stadio.
Nell’elenco rientrano anche numerosi nomi emersi dall’inchiesta della Dda, coordinata dal pm Paolo Storari. Il blitz che un anno fa ha sconvolto l’equilibrio delle curve ha fatto emergere un sistema ben strutturato di affari illeciti, minacce, estorsioni e perfino due omicidi che avrebbero coinvolto alcuni dei leader storici delle tifoserie organizzate. Un’operazione che, oltre a portare a pesanti condanne – in alcuni casi fino a dieci anni di carcere – aveva come obiettivo quello, dichiarato sin dall’inizio, di spezzare il legame tra criminalità organizzata e stadio. In questo senso, era già stato simbolico lo scioglimento dei marchi “Curva Nord” e “Curva Sud”, che per anni avevano rappresentato l’identità dei gruppi ultras di Inter e Milan.
Oggi il passo ulteriore è stato compiuto dalle società, che hanno unilateralmente deciso di escludere dal Meazza i profili ritenuti a rischio. E non è finita qui: secondo il Corriere, l’elenco degli esclusi potrebbe allungarsi ancora nelle prossime settimane, con nuovi nomi destinati a essere aggiunti in vista dell’inizio della stagione.
Le misure adottate includono anche una novità regolamentare che colpisce al cuore le dinamiche storiche del tifo organizzato: il divieto assoluto di cessione degli abbonamenti per i settori più caldi dello stadio, ovvero il secondo anello blu (curva rossonera) e il secondo anello verde (curva nerazzurra). Un cambiamento che punta a evitare il ricambio continuo e incontrollato di titolari dei tagliandi, una pratica che in passato ha permesso a molti tifosi sanzionati di continuare a frequentare lo stadio nonostante i divieti.
A completare il piano sicurezza, l’introduzione di nuove telecamere con riconoscimento facciale ai tornelli del Meazza. Il sistema, che ha ricevuto il via libera dal Garante per la Privacy, dovrebbe essere attivato all’inizio della prossima stagione e sarà uno degli strumenti cardine nella strategia di controllo e prevenzione.
Milan e Inter hanno scelto di cambiare rotta. Dopo anni di convivenza spesso difficile con gli ambienti ultras, i due club hanno deciso di affrancarsi da qualsiasi tipo di condizionamento. Lo stadio di San Siro è pronto a vivere una nuova era: più sorvegliato, meno permeabile, e con un’idea chiara di chi potrà farne parte.