Il dominio di Jannik Sinner si allunga anche in Estremo Oriente. Sul veloce di Pechino, l’altoatesino mette le mani sul suo terzo titolo stagionale dopo l’Australian Open e Wimbledon, chiudendo con autorità una finale mai davvero in discussione. Troppo forte, troppo solido per Learner Tien, giovane californiano in grande ascesa ma ancora lontano dal livello necessario per impensierire uno dei giocatori più completi del circuito.
Il successo nell’ATP 500 cinese vale al numero 2 del mondo il 21° titolo in carriera e conferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, il suo status di fuoriclasse in piena maturazione. La finale, durata poco più di un’ora, ha messo in mostra tutte le qualità di Sinner: servizio dominante, scambi controllati con freddezza, nessuna sbavatura nei momenti chiave. Dall’altra parte della rete, Tien ha provato a reggere l’urto, ma si è trovato travolto dalla precisione e dalla continuità dell’azzurro.
“Pechino è un posto molto speciale per me, ringrazio ovviamente il mio team, chi è qua e chi mi ha guardato da casa, gli italiani che hanno fatto il tifo per me: adesso vediamo come sarà il finale di stagione, ma oggi sono molto soddisfatto di questo risultato. Auguro ovviamente il meglio a Learner, ha giocato molto bene”, ha dichiarato Sinner al termine del match, con la solita umiltà che lo contraddistingue.
Un’altra prova di forza dunque per il campione italiano, che dopo qualche acciacco fisico nelle settimane precedenti, è tornato a dettare legge. Il suo percorso nel torneo è stato quasi impeccabile, culminato con una finale gestita con freddezza, lucidità e un tennis di altissimo livello. Tien, dal canto suo, può consolarsi con l’esperienza e l’occasione di aver calcato un palcoscenico così importante, consapevole che il divario – per ora – resta ampio.
Per Sinner, invece, la vittoria in Cina rappresenta un’ulteriore conferma nella corsa alla vetta del ranking ATP. Alcaraz, attualmente primo e assente a Shanghai, dovrà guardarsi le spalle. L’azzurro ha la chance concreta di accorciare ulteriormente, già dal prossimo Masters 1000. Il finale di stagione si preannuncia infuocato, con Vienna e le Finals di Torino a completare un calendario che potrebbe regalare nuovi traguardi storici all’Italia del tennis.