Durante la puntata di Netweek Calcio Show del 26 settembre Luciano Moggi risponde nuovamente a Franco Carraro che aveva replicato alla prima intervista dello stesso Moggi sulla Gazzetta dello Sport di due giorni fa.
Questa la nuova replica dell’ex direttore generale della Juventus:
“Quando la gente dice bugie, come fa Carraro, a me non piace. Andrei in circa di qualcuno che mi potesse querelare, così verrebbe fuori la verità di Calciopoli, ma non lo fa nessuno. Perché Carraro non mi querela? Così possiamo dire la verità sentendo le intercettazioni. Ma lui non lo farà mai. Ama dire bugie, a me le bugie non piacciono. Le persone che gettano ancora fango su questa storia mi danno fastidio.
Carraro dice che tutto è nato da un suo errore politico, che nel 2004 voleva sostituire i due designatori Bergamo e Pairetto con Pierluigi Collina, loro lo hanno saputo da Meani e sono venuti quindi a cercare il mio appoggio. Una vera e propria bufala. E’ una bugia, non è assolutamente vero.
Allora… giusto per fare ordine, a novembre del 2004 noi e il Milan eravamo in lotta per lo scudetto e Carraro cercava di favorire i rossoneri di cui, in passato, era stato presidente: ‘Mi raccomando, gli dica di non aiutare la Juventus…,’ la sua telefonata a Bergamo. Il destinatario di quel ‘gli dica’ era Rodomonti, arbitro della nostra partita a Milano contro l’Inter: ovviamente non intendeva aiutare i nerazzurri, ma il Milan in caso di un passo falso della Juve”.
Il 6 febbraio del 2005 il presidente federale si incavola con il designatore e gli dice: “Tu non comandi più niente, gli arbitri non ti seguono”. Lui, Carraro, parlava in funzione di una possibile salvezza di Lazio e Fiorentina, soprattutto della Lazio. Poi disse: “Domenica non possiamo fare niente, ma da quella successiva la Lazio deve essere aiutata”. La domenica che non potevano fare niente c’era Milan-Lazio. A lui avrebbe fatto piacere vedere il Milan campione d’Italia.
Lui anche a Report ha detto: “Io una volta ho tentato…”. Ha tentato più volte. A me queste cose non vanno bene e quindi ho voluto precisare che lui mente quando dice queste cose. E visto che io con le intercettazioni posso dimostrare il contrario di quello che dice, domando ‘perché non mi querela’? Così verrebbe fuori tutta la verità su Calciopoli”.
Questo aveva invece detto ieri l’ex numero uno della FIGC Franco Carraro dopo la prima intervista di Luciano Moggi alla Gazzetta:
“Sono passati 19 anni da Calciopoli, i lettori sono in parte cambiati e non tutti ricordano tutto. Ritengo perciò necessario ricordare che il GUP di Napoli, la Corte di Cassazione, la Corte dei Conti, il TAR del Lazio, ultimo grado della Giustizia sportiva, hanno riconosciuto la mia innocenza, definendo il mio comportamento ‘istituzionalmente corretto’. Le sentenze definitive su Luciano Moggi sono state differenti”.