L’ipotesi di estendere a 64 squadre l’edizione del centenario della Coppa del Mondo sembra ormai andare oltre una semplice proposta teorica o una suggestione. Secondo quanto riportato da The Athletic, martedì si sarebbe tenuto un incontro presso la sede americana della FIFA, situata nella Trump Tower di New York, dove si sarebbe discusso concretamente dell’idea, avanzata formalmente da una delegazione di rappresentanti calcistici sudamericani.
Al tavolo erano presenti il presidente della FIFA Gianni Infantino e il segretario generale Mattias Grafstrom. A rappresentare la delegazione ospite c’era Alejandro Domínguez, presidente della CONMEBOL e vicepresidente FIFA, accompagnato dai presidenti di Paraguay e Uruguay, Santiago Peña e Yamandú Orsi, oltre ai dirigenti delle federazioni calcistiche di Argentina, Paraguay e Uruguay. Assente invece il presidente argentino Javier Milei, impegnato in un incontro con l’ex presidente statunitense Donald Trump.
Non si tratta di un’idea del tutto nuova: già a marzo se ne era parlato in occasione di un Consiglio FIFA, quando Ignacio Alonso, presidente della federazione uruguaiana, aveva avanzato per primo la proposta. Questa però rappresenta la prima occasione in cui il tema viene affrontato in modo operativo, anche grazie al sostegno pubblico espresso sia da Infantino che da Grafstrom.
I delegati sudamericani propongono che l’ampliamento sia un’eccezione pensata esclusivamente per celebrare i 100 anni dalla prima edizione del Mondiale, tenutasi in Uruguay nel 1930. L’obiettivo sarebbe quello di garantire un ruolo più significativo a Uruguay, Argentina e Paraguay, che al momento dovrebbero ospitare solo una partita inaugurale ciascuno, prima che il torneo si sposti in Spagna, Portogallo e Marocco.
Al momento, tuttavia, si tratta ancora di una fase preliminare e non mancano le opposizioni. La UEFA, ad esempio, ha già espresso la sua contrarietà attraverso il presidente Aleksander Ceferin, che lo scorso anno aveva definito l’ampliamento “una cattiva idea”. Anche Victor Montagliani, presidente della CONCACAF, ha manifestato il suo dissenso, dichiarando: “Non è una grande idea. Non abbiamo nemmeno ancora disputato un Mondiale a 48 squadre…”.