Alla vigilia della sfida contro il Sassuolo, Maurizio Sarri torna a puntare il dito contro il calendario internazionale, sottolineando le difficoltà legate alle pause per le nazionali.
“Come stanno i nazionali? Bisognerebbe chiederlo ai commissari tecnici“, ha dichiarato l’allenatore della Lazio in conferenza stampa. “Tra le quattro soste, le varie convocazioni, la Coppa d’Africa, i Mondiali e le vacanze, alcuni giocatori finiscono per passare quasi metà stagione lontano dal club. È un sistema che andrebbe completamente rivisto“.
Sarri denuncia uno stress fisico e mentale costante per i suoi ragazzi: “Dele-Bashiru è tornato solo giovedì dopo 16 ore di volo: inutile farlo allenare, sarebbe stato dannoso. Dia è rimasto via 12 giorni, mentre Rovella e Zaccagni sono rientrati con acciacchi. Su Rovella non sappiamo ancora se sarà disponibile: probabilmente il suo problema è stato sottovalutato in Nazionale. Se non potevano utilizzarlo, era meglio farlo rientrare subito“.
L’allenatore sottolinea anche la differenza nella gestione dei tempi di recupero tra club e selezioni: “Le Nazionali, per forza di cose, non possono garantire la stessa attenzione che c’è nei club“.
Passando al prossimo impegno, Sarri avverte i suoi: “Il Sassuolo è un avversario forte, con un attacco che poche squadre possono permettersi. Ha avuto un inizio difficile nei risultati, ma non merita la bassa classifica. Serve massima concentrazione: se entriamo in campo con l’atteggiamento visto alla prima giornata non avremo chance, se invece scendiamo con la mentalità dell’ultima gara, possiamo giocarcela“.
Il messaggio è chiaro: servono lucidità e maturità, dentro e fuori dal campo, per gestire sia gli impegni del club sia le conseguenze delle pause internazionali.
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