Il primo stop del Brasile di Ancelotti non pesa, ma solleva diverse polemiche. Dopo due vittorie e un pareggio, la Nazionale brasiliana guidata da Carlo Ancelotti incassa la sua prima sconfitta, perdendo 1-0 in trasferta contro la Bolivia, a El Alto. Il gol decisivo arriva su un rigore controverso assegnato a La Verde e trasformato da Miguelito, un episodio che ha scatenato accese discussioni. Ancelotti, visibilmente contrariato, ha espresso subito il suo disappunto durante l’intervallo, protestando direttamente con l’arbitro Garay per la decisione presa dopo l’intervento del VAR. In conferenza stampa, al termine del match, il tecnico non ha nascosto la sua insoddisfazione per l’episodio arbitrale.
Ma le polemiche non finiscono qui. Il Brasile si è sentito penalizzato anche da comportamenti considerati poco corretti: raccattapalle accusati di rallentare il gioco togliendo i palloni o lanciandone altri in campo, e presunti atteggiamenti discutibili da parte delle forze dell’ordine locali.
gandulas na Bolívia escondendo as bolas (lá ele).
Bolívia 1×0 Brasil pic.twitter.com/X9C1oVAYFV
— .. ruza (@RuZa1915) September 10, 2025
Il tecnico ha poi commentato i problemi relativi alla sicurezza e all’organizzazione dichiarando: “Di queste cose non se ne dovrebbero occupare gli allenatori, ma gli ufficiali di gara”.
. Anche il presidente della Federazione calcistica brasiliana, Samir Xaud, ha duramente criticato quanto accaduto, intervenendo ai microfoni di GloboEsporte: “Quello che è successo oggi è stato vergognoso. Siamo venuti qui per disputare una partita di calcio, ma fin dal nostro arrivo abbiamo assistito a comportamenti contrari allo spirito sportivo. Non solo abbiamo dovuto affrontare la difficoltà dei 4.000 metri di altitudine, ma anche un arbitraggio ostile, un atteggiamento scorretto della polizia e raccattapalle che interferivano con il gioco. Una farsa totale. Siamo venuti qui per giocare a calcio, eppure abbiamo dovuto affrontare 14 avversari. Abbiamo giocato addirittura contro arbitri, polizia e raccattapalle che hanno tolto i palloni per metterne altri. Non è questa l’immagine che il calcio sudamericano dovrebbe dare. Vogliamo contribuire allo sviluppo del nostro sport, ma situazioni del genere, specialmente in condizioni ambientali già complicate, rendono tutto più difficile. È come giocare contro 14 avversari. Ci auguriamo che la Conmebol intervenga: abbiamo tutto documentato”.