Parla l'ex CT

Ventura: “Non voglio nemmeno pensare di non vedere l’Italia al Mondiale”

L'ex CT aggiunge: "Con Spalletti avevano la testa pesante"

Ventura: “Non voglio nemmeno pensare di non vedere l’Italia al Mondiale”

“Cosa vorrebbe dire non qualificarsi ai Mondiali per la terza volta di fila? Non voglio neanche pensarci“. Gian Piero Ventura lo dice senza troppi giri di parole, interpretando il pensiero di 60 milioni di tifosi italiani.

Ospite della trasmissione “Radio Anch’io Sport” su Rai Radio 1, l’ex commissario tecnico ha parlato del momento attuale della Nazionale e del nuovo corso targato Gattuso: “La partita contro l’Estonia è stata bella soprattutto dal punto di vista della voglia. Ho avuto la sensazione che ci fosse una grande disponibilità reciproca. Gattuso ha riportato serenità, un po’ di fiducia e un pizzico di allegria. Si è rivisto spirito di sacrificio ed entusiasmo nella squadra: tutti segnali positivi. Con Spalletti in panchina si percepiva come i giocatori avessero la testa pesante, adesso invece ce l’hanno sgombra”.

 

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E a proposito della gara di stasera contro Israele ha detto: “Israele è un avversario delicato perché arrivano da un periodo difficile. Non si può sbagliare, altrimenti diventerebbe una salita dura da scalare”.

L’ex CT è poi tornato sulla mancata qualificazione al Mondiale 2018: “All’epoca si è parlato solo dell’allenatore e nel girone si poteva qualificare solo la prima e la più forte di tutte era la Spagna. È il sistema che deve creare i presupposti per tornare grandi: un tempo giocavamo la Coppa del Mondo per vincerla, ora parliamo di speranza di andare al Mondiale“.

Il futuro del calcio italiano deve passare dai giovani talenti, come Pio Esposito, fresco di debutto in azzurro: “Sono contento che con una presenza in Serie A sia stato chiamato: da un lato c’è la speranza che vada bene, ma per fare tutto in fretta c’è il rischio di bruciarlo. Basti pensare a Camarda, considerato un astro nascente e che ora si affaccia a Lecce per trovare un minimo di spazio. Ripeto: è il sistema che deve mettere la Nazionale nelle condizioni di poter fare delle scelte di continuità”.