Dopo il convincente 5-0 contro l’Estonia nel debutto da commissario tecnico, Rino Gattuso è atteso alla prima vera prova sulla panchina della Nazionale. L’Italia affronterà Israele in una sfida chiave per la corsa ai Mondiali 2026: in palio c’è il secondo posto momentaneo nel gruppo I, utile per accedere ai play-off. Si gioca a Debrecen, con fischio d’inizio alle 20.45, e per gli azzurri c’è solo un risultato possibile: la vittoria.
Il successo contro l’Estonia ha mostrato segnali incoraggianti, soprattutto nella ripresa, quando il nuovo modulo con due attaccanti ha dato vivacità e concretezza. Ma ora il livello si alza: Israele è un avversario più rodato e in piena corsa per la qualificazione. La classifica vede l’Italia al terzo posto con 6 punti, dietro a Israele (9) e Norvegia (12), ma con una partita in meno. Vincere significherebbe agganciare proprio Israele e rilanciare le ambizioni azzurre.
Lo storico dei confronti diretti sorride all’Italia: mai sconfitta contro Israele, con sei vittorie e un pareggio, incluse le due affermazioni nella recente Nations League sotto la guida di Spalletti (2-1 e 4-1).
Gattuso sa bene quanto sia cruciale questo match e ha intenzione di apportare alcune modifiche rispetto all’undici che ha travolto l’Estonia. Cambieranno due interpreti: dentro Mancini e Locatelli, fuori Calafiori e Zaccagni. Si partirà ancora con il 3-5-2, ma con l’opzione di alzare Politano in fase offensiva, trasformando il modulo in un 4-3-3 più aggressivo.
Confermata invece la coppia d’attacco Kean–Retegui, protagonista di una buona intesa nella gara precedente. Gattuso chiede equilibrio, ma anche un atteggiamento spregiudicato: segnare resta fondamentale, sia per conquistare i tre punti, sia per migliorare la differenza reti, che potrebbe rivelarsi decisiva in caso di arrivo a pari punti.
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