La Juventus è entrata nelle ultime, frenetiche ore di mercato con l’urgenza e la determinazione di chi sa di non poter più sbagliare. In gioco c’è Randal Kolo Muani, attaccante del PSG messo ai margini del progetto tecnico e da tempo nel mirino bianconero. Dopo settimane di tira e molla, la trattativa è giunta al punto di non ritorno: o si chiude, o si cambia obiettivo. Domani alle 20 cala il sipario sul mercato e, con i tempi ormai ridotti al minimo, le parti stanno scoprendo definitivamente le carte.
Il direttore generale della Juventus, Damien Comolli, ha già presentato la sua proposta ufficiale: prestito oneroso da 10 milioni di euro con diritto di riscatto tra i 45 e i 50 milioni, trasformabile in obbligo al verificarsi di determinate condizioni. Una formula studiata per rispettare i vincoli del fair play finanziario, ma che non convince del tutto il club parigino, più incline a chiudere l’operazione con una cessione secca o con l’obbligo automatico di riscatto. Il dialogo tra le parti è costante, ma la Juve non ha intenzione di forzare oltre e attende segnali concreti da Parigi per decidere se affondare o cambiare rotta.
Kolo Muani ha già dato il suo sì alla destinazione bianconera. È in parola da tempo con la Juventus e aspetta solo l’ok dei suoi dirigenti per iniziare una nuova avventura. Anche per il PSG non è una situazione semplice: il giocatore guadagna 8 milioni netti a stagione ed è considerato “fuori progetto”. Per questo motivo, una sua partenza risolverebbe più di un problema al club campione di Francia. Anche i rapporti storicamente buoni tra il presidente Nasser Al Khelaifi e Comolli potrebbero agevolare la chiusura.
Ma la Juventus non vuole farsi trovare impreparata. Comolli, consapevole che un nulla di fatto costringerebbe a virare rapidamente su un’alternativa, da giorni sta sondando piste parallele. Una porta conduce in Premier League, dove era stato valutato Nicolas Jackson del Chelsea, ma il forte inserimento del Bayern Monaco ha spinto i bianconeri a guardare altrove. Il nome più caldo oggi è quello di Lois Openda del Lipsia, già avvicinato nella scorsa settimana, quando il dialogo con il PSG sembrava essersi arenato.
Il belga, ieri impiegato solo nel finale di gara dal tecnico del Lipsia, non ha nascosto un certo malcontento per il ruolo attuale e potrebbe accogliere positivamente una nuova esperienza. Openda piace per la sua duttilità e per le condizioni economiche meno impegnative rispetto a Kolo Muani: due anni in meno, stipendio più basso (circa la metà degli 8 milioni del francese) e un costo del cartellino che potrebbe rivelarsi più gestibile sul medio termine.
La Juventus è consapevole di non poter temporeggiare oltre. L’attacco è stato rinforzato con l’arrivo di Jonathan David, e Dusan Vlahovic è deciso a vivere fino in fondo quella che sarà la sua ultima stagione in bianconero, ma per completare il reparto serve un altro tassello. In queste ore il club lavora su due binari: l’affondo finale per Kolo Muani o il piano B già abbozzato con Openda.
Il tempo è ormai una variabile non più negoziabile. A Torino sperano che a Parigi prevalga il buon senso, magari spinto anche dall’esigenza di non trattenere un giocatore scontento e costoso. In caso contrario, la Juventus ha già pronto il piano di riserva. Perché in questo mercato, più che mai, chi si ferma è perduto.