Inter, serve un tesoretto per poter arrivare a Leoni
Nonostante i milioni arrivati dal cammino in Champions League e dalla partecipazione al Mondiale per club l'Inter ha bisogno di vendere.

La nuova Inter targata Cristian Chivu è ancora ferma ai blocchi di partenza. La finale di Champions League raggiunta nella scorsa stagione e gli ottavi conquistati al Mondiale per Club hanno portato benefici economici importanti, ma la politica societaria non cambia. Anche quest’anno il mercato sarà finanziato dalle cessioni: niente spese folli, niente voli pindarici. Solo reinvestimenti mirati, basati sui soldi che entreranno da chi non rientra più nei piani.
È una strategia già sperimentata con Simone Inzaghi e confermata con l’arrivo del nuovo tecnico. In viale della Liberazione si è scelto di muoversi solo dopo aver fatto cassa, un approccio prudente che mira alla sostenibilità. Il paradosso è che, a differenza del passato, oggi l’Inter non ha l’urgenza di vendere: ma ha comunque la necessità di alleggerire il monte ingaggi e fare spazio per inserimenti mirati, giovani possibilmente, funzionali al gioco di Chivu.
Il grande punto interrogativo resta Hakan Calhanoglu. Il flirt con il Galatasaray sembrava potesse chiudersi in tempi rapidi, ma la trattativa si è arenata. E ora si apre uno scenario interno: quello del chiarimento, magari del riavvicinamento. Chivu osserva, valuta, e spera che l’equilibrio dello spogliatoio non venga intaccato. Se dovesse restare, sarà centrale nel nuovo corso.
Intanto il focus si sposta sulle uscite più probabili. In attacco il nome in cima alla lista è quello di Sebastiano Esposito, reduce da una buona stagione, con il contratto in scadenza nel 2027. Ha mercato in Serie A – lo seguono con attenzione Fiorentina e Cagliari – e una valutazione da 7 milioni. Stesso discorso per Mehdi Taremi, arrivato a parametro zero ma destinato a partire in caso di buona offerta: l’Inter punta a una plusvalenza da 10 milioni per l’iraniano, che non ha convinto.
Il centrocampo è il reparto più affollato e, forse, il più movimentato. Kristjan Asllani ha rifiutato il Betis per restare in Italia: se dovesse arrivare un’offerta tra i 15 e i 20 milioni di euro, l’albanese farà le valigie. Stessa sorte per Aleksander Stankovic: c'è già l’accordo con il Bruges per 10 milioni, si lavora ora sulla clausola di riacquisto per mantenere un controllo sul futuro del figlio d’arte. Infine Tajon Buchanan, reduce da un infortunio e da un prestito poco fortunato al Villarreal: il canadese vuole continuità in vista del Mondiale 2026 e il Sassuolo ha chiesto informazioni. Valutazione attorno ai 10 milioni.
Cinque nomi, una cifra potenziale che supera i 50 milioni di euro. Questo è il tesoretto che l’Inter punta a costruire per poi colpire sul mercato in entrata. L’idea di fondo è chiara: ringiovanire e rinforzare la rosa, soprattutto in difesa. E qui torna d’attualità Giovanni Leoni, il difensore classe 2006 del Parma. Le richieste degli emiliani restano alte – si parla di 40 milioni – ma è lui il profilo identificato da Chivu per aprire un nuovo ciclo: giovane, moderno, con margini enormi di crescita.