Djokovic: "Affrontare Sinner o Alcaraz è diventato impossibile"
L'onestà di Novak Djokovic che dopo la sconfitta con il tennista italiano ammette le difficoltà nell'affrontare i primi due al mondo.

La sconfitta fa rumore, specie quando a subirla è uno come Novak Djokovic. Sul Centre Court di Wimbledon, il serbo ha ceduto il passo a Jannik Sinner con la consapevolezza che qualcosa stia cambiando. Non solo nell'equilibrio del tennis mondiale, ma anche nel suo corpo, nella sua resistenza, nella sua capacità di dominare come un tempo. Il campione serbo, che ha costruito una carriera sulla forza mentale e fisica, stavolta ha mostrato una fragilità inedita, dettata non tanto dall’avversario, quanto dal tempo che scorre.
“Giocare cinque match sta diventando sempre più difficile – ha ammesso Djokovic al termine dell’incontro –. Sono arrivato alle semifinali di ogni Slam, ma poi mi trovo ad affrontare o Sinner o Alcaraz e sta diventando impossibile. Devo accettare la realtà, spero non sia l’ultimo match sul Centre Court, non ho intenzione di chiudere la mia carriera a Wimbledon”.
Parole pesate, meditate. L’orgoglio non è stato scalfito, ma il realismo prende il sopravvento. Djokovic sa bene che i giovani stanno prendendo il controllo del circuito, e pur non volendo fare un passo indietro, è costretto a fare i conti con le difficoltà fisiche che, inevitabilmente, iniziano a farsi sentire con più frequenza e intensità.
Il futuro, al momento, è un grande punto interrogativo. Nessun programma definito, se non la voglia di esserci ancora. La determinazione, quella sì, resta intatta. “Non so quale sia il mio programma per il prossimo anno. Farò di tutto per essere integro fisicamente e giocarmi delle chance negli Slam, i tornei a cui tengo di più in questa fase della carriera. Non so, francamente, cosa potrei fare di più di quello che sto facendo adesso, non credo che ci sia nessuno che si prenda cura del corpo più di me. Ho avuto una carriera incredibile, ma cercherò di dare il massimo di quello che mi rimane. Se anche fossi stato perfettamente in forma non credo avrei avuto molte chance, ma ne avrei avute”.
Parole che suonano come un addio parziale, un arrivederci con riserva. Djokovic non ha chiuso la porta, ma ha lasciato intravedere che il tempo della sua invulnerabilità potrebbe davvero essere finito. Il grande dubbio ora riguarda le sue condizioni e la sua motivazione, soprattutto in vista dei prossimi impegni e delle Olimpiadi di Parigi, che restano un obiettivo dichiarato.
Intanto, con l’onestà di chi ha sempre detto ciò che pensa, ha lasciato anche un pensiero per la finale di Wimbledon, dove si affronteranno proprio Sinner e Alcaraz, i due giovani che ormai si contendono lo scettro del tennis mondiale: “Auguro a Jannik di vincere il suo primo titolo qui, anche se vedo leggermente favorito Carlos. Sarà sicuramente una grande battaglia”.
Djokovic osserva da spettatore, almeno per ora. Ma il fuoco dentro, seppur più flebile, non si è ancora spento.