Il nodo

Juventus-Vlahovic, è stallo. Il Milan osserva senza sbilanciarsi

Dusan Vlahovic al centro dei pensieri della Juventus e di Comolli. Senza la sua cessione il mercato degli attaccanti si ferma a David.

Juventus-Vlahovic, è stallo. Il Milan osserva senza sbilanciarsi
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Il mercato della Juventus entra nel vivo, e con esso si riaccende il dibattito attorno a Dusan Vlahovic. Nonostante l’arrivo a Torino di Jonathan David, attaccante canadese appena ingaggiato a parametro zero, e l'interesse sempre vivo per Victor Osimhen, il centravanti serbo resta uno dei temi più spinosi in casa bianconera. Perché, pur essendo ormai più vicino al ruolo di separato in casa che a quello di leader tecnico, continua a occupare la scena: per contratto, per status e per una maglia numero 9 che ha voluto rivendicare pubblicamente sui social dopo l’amichevole contro il Real Madrid.

La tournée americana ha detto poco sul piano tattico, ma molto su quello gerarchico: Vlahovic ha giocato titolare solo in una delle quattro partite, segnale evidente della fiducia limitata da parte di Igor Tudor. Eppure, il suo bilancio stagionale – aggiornato a 17 reti con il gol al Mondiale per Club – resta solido. Non abbastanza però da cambiare una situazione che appare ferma al palo. Dopo il passaggio di consegne tra Cristiano Giuntoli e Damien Comolli, il nuovo direttore generale si trova a gestire un dossier delicato, e i primi contatti diretti con il giocatore sono già avvenuti negli Stati Uniti.

Vlahovic, dal canto suo, ha salutato la squadra per le vacanze con l’intenzione chiara di rientrare a fine mese. L’idea è quella di restare alla Juventus ancora un anno, rispettare il contratto fino al 2026 e poi liberarsi a parametro zero, incassando anche l’ingaggio da 12 milioni previsto per la prossima stagione. Un piano legittimo, ma che stride con le strategie del club, che vorrebbe liberarsi subito di un ingaggio pesante e monetizzare il più possibile da una cessione che, con il passare delle settimane, sembra inevitabile.

Comolli cercherà di anticipare i tempi: tra le opzioni sul tavolo c’è quella di una cessione a titolo definitivo, con valutazione tra i 25 e i 30 milioni, molto distante dai 70 investiti dalla Juventus due anni fa. Oppure, si valuta un rinnovo-ponte di un anno, finalizzato a un prestito che possa rilanciare il serbo in un contesto più congeniale. Qualsiasi sia la soluzione, la priorità resta convincere Vlahovic a cambiare idea. L’Arabia Saudita e la Turchia non lo attirano, mentre il Milan e il Manchester United osservano interessati, in attesa che la situazione si sblocchi.

Il pressing della dirigenza bianconera aumenta. L’ingaggio di David ha rappresentato la prima mossa concreta nella ricostruzione dell’attacco, e permette alla Juventus di affrontare il dossier Vlahovic con meno urgenza. L’idea, però, è chiara: senza una partenza del serbo, diventa difficile finanziare un colpo in entrata, come Osimhen o Randal Kolo Muani. L'ex Lille potrebbe anche coesistere con Vlahovic, almeno sulla carta, ma alla Continassa si pensa a un futuro senza di lui.

La Juventus non vuole svendere il suo numero 9, ma con il passare dei giorni potrebbe aprire a condizioni più favorevoli per gli acquirenti. “Mister 70 milioni” oggi vale meno della metà e rappresenta un peso a bilancio. La situazione, tuttavia, non si sblocca facilmente: il Milan, ad esempio, continua a considerarlo più una suggestione che un obiettivo concreto, ma resta alla finestra. E a Torino si sa: se l’addio non sarà immediato, si continuerà a fare affidamento su Vlahovic, almeno fino all’ultimo giorno utile. Con o senza Osimhen al suo fianco.