Guardiola: "Capisco Klopp ma come allenatore ho un lavoro..."
Pep Guardiola a poche ore dalla sfida all'Al Hilal di Simone Inzaghi ha parlato in conferenze delle dichiarazioni sul Mondiale di Klopp.

Tra attese e interrogativi, il Manchester City si prepara ad affrontare l’Al Hilal negli ottavi del nuovo Mondiale per Club. Ma a tenere banco, più che la sfida imminente, sono le parole di Pep Guardiola sul tema più caldo dell’estate: l’impatto di questa rivoluzionata competizione sulla stagione dei club. E il tecnico catalano, come spesso accade, non si tira indietro. Anzi, interviene direttamente dopo lo sfogo durissimo di Jurgen Klopp, suo ex rivale in Premier League, che aveva bollato il torneo FIFA come “una follia assoluta”.
“So da dove viene la sua idea. Abbiamo combattuto molto insieme quando andavamo alle riunioni UEFA e soprattutto quando discutevamo del calendario della Premier League, su come aggiungere più qualità. Abbiamo discusso su come dare più riposo ad allenatori e giocatori. Quindi i suoi commenti non mi hanno sorpreso molto. Lo capisco. Lo rispetto. Ho avuto un rapporto incredibile con Jurgen per molti anni come rivali”, ha dichiarato Guardiola in conferenza stampa alla vigilia della gara.
Il manager del City, pur mostrando empatia per le ragioni di Klopp, sa bene che chi allena deve fare i conti con un calendario sempre più fitto e che le proteste raramente trovano eco tra chi decide davvero. “Ora si è fatto da parte come allenatore e capisco le sue argomentazioni, perché le difenderei anch'io. Allo stesso tempo, come allenatori, abbiamo un lavoro. Seguiamo le regole della FIFA, della UEFA e della Premier League. Moltissime squadre si lamentano di queste competizioni perché non sono qui. Certo, non è una situazione ideale per l'allenatore. Mi piacerebbe avere due mesi per prepararmi alla prossima stagione? Sì. Mi piacerebbe essere riposato per la prossima stagione? Sì. Ma è così”.
Guardiola non fa mistero del rischio: arrivare a novembre o dicembre col serbatoio già vuoto. Tra Premier League, coppe nazionali, Champions e adesso anche il Mondiale per Club, la gestione delle energie diventa un rompicapo. “Cerco di non pensarci, altrimenti sarei troppo ansioso. Faremo riposare la squadra in base a quanto la Premier League ci concederà. E partita dopo partita, mese dopo mese, vedremo. E forse a novembre, dicembre, gennaio, potrei dire: 'Allora ascolta, siamo un disastro. Siamo esausti. Il Mondiale ci ha distrutti'. Non lo so, ma è la prima volta nella nostra vita che succede, quindi vedremo”.
Il City, che ha dominato in Inghilterra e in Europa, ora dovrà dimostrare di poter reggere anche questo ulteriore carico. Guardiola, come sempre, cercherà di trasformare l’incertezza in metodo. Ma anche lui, stavolta, sa che la vera sfida non è solo l’Al Hilal. È il tempo, sempre più scarso per respirare e per costruire, in un calcio che non si ferma mai.