L'emozione di Ranieri: "Orgoglioso della squadra e del tifo"
Ranieri emozionato: "Orgoglioso della squadra e del tifo". La Roma si andrà a giocare l'ultima sfida per l'Europa a Torino contro i granata

Un cerchio che si chiude nel luogo dove tutto era cominciato. L’ultima notte di Claudio Ranieri sulla panchina della Roma è un concentrato di emozioni, ricordi e applausi. All’Olimpico, contro il Milan, arriva una vittoria che vale oro per la corsa Champions e che consegna al tecnico una degna uscita di scena, tra la commozione del pubblico e l’abbraccio di una squadra che ha saputo seguirlo fino in fondo.
Il tributo della curva, una coreografia che ha avvolto lo stadio nel nome di Ranieri, ha preceduto un match intenso e vibrante, che la Roma ha fatto suo con il cuore prima ancora che con la tattica. Il tecnico, al termine della partita, si è fermato davanti ai tifosi, visibilmente emozionato: "Ricordo che 60 anni fa ero in mezzo a voi, vi ringrazio. Vi avevo chiesto aiuto per fare qualcosa tutti insieme. Manca l'ultimo passo, domenica o giovedì. Sono orgoglioso di questi ragazzi che mi hanno seguito dal primo giorno, non era facile. Ma ringrazio voi che avete capito. Grazie, infinitamente grazie".
💛❤️ AS Roma fans pay tribute and say goodbye to Claudio Ranieri. 👏🏻 pic.twitter.com/kf94uogZ52
— Fabrizio Romano (@FabrizioRomano) May 18, 2025
Anche successivamente nella pancia dello stadio, intervistato dai cronisti presenti, Ranieri ha provato a mettere ordine tra emozioni e pensieri: "In questi istanti sono sotto effetto di adrenalina, in seguito capirò e mi toccheranno queste immagini. Essere apprezzato dalla propria gente è meraviglioso. I ragazzi si sono compattati, hanno fatto squadra e non era facile quando tutto sembra nero. Sono felice per loro".
La cornice dell’Olimpico, con una coreografia dedicata al suo lungo legame con il club, ha amplificato ogni sensazione: "Coreografia? Bello, ho lavorato finora per le emozioni che il calcio dà in positivo e in negativo. Quelle positive, come queste, fanno più piacere. Questi ragazzi mi hanno seguito, c'era chi mi conosceva. Da solo non potevo farcela, sono stati intelligenti e bravi, io gli ho dato fiducia quando non c'era autostima. La squadra ha giocato, ho chiesto di lottare fino all'ultimo per uscire dal campo con la consapevolezza che gli avversari sono stati più bravi se si perdeva".
E infine, la sua filosofia, tutta fondata sull’etica del lavoro: "Non ho mai creduto in niente, solo al lavoro. Dobbiamo essere pronti a capire come non far giocare l'avversario. Andremo a Torino per fare la nostra partita, poi vedremo cosa siamo riusciti a fare".
Il finale di stagione della Roma è ancora aperto, con la Champions da conquistare e un ultimo passo da compiere. Ma qualunque sarà l’epilogo, questa notte resterà scolpita nel cuore di Ranieri e di una tifoseria che lo ha sempre considerato uno di loro. Con rispetto, affetto e, soprattutto, riconoscenza.