Milan Futuro retrocesso in Serie D
Per la prima volta da quando esistono le seconde squadre un club retrocede tra i dilettanti

Fa effetto vedere il nome Milan associato ai dilettanti. Eppure, il Milan Futuro si ritrova lì, dopo la sconfitta per 2-0 a Ferrara contro la SPAL, che ha ribaltato la vittoria milanista per 1-0 nella gara d'andata.
Milan Futuro, accompagnato in Emilia solo dal direttore sportivo Kirovski (Zlatan Ibrahimovic ha invece seguito la Primavera, che è andata ai playoff), ha chiuso con la retrocessione una stagione difficile, in cui la formazione rossonera ha sempre occupato i bassifondi della classifica.
Per la prima volta nella storia delle seconde squadre in Italia, una formazione viene condannata alla retrocessione in D. Un risultato che non è certo figlio del playout e nemmeno degli ultimi due mesi in cui Massimo Oddo, chiamato a sette giornate dalla fine, ha fatto il possibile, ma che va ricercato nella cattiva programmazione e sottovalutazione da parte del club. Alcuni segnali positivi ci sono stati, come la promozione in prima squadra di giovani promettenti, ma nel complesso l’annata è stata un flop.
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Sul piano tattico, Oddo ha confermato l’undici dell’andata, mentre Baldini ha cambiato tre pedine. La vera svolta, però, è arrivata sotto l’aspetto mentale: la Spal è scesa in campo con determinazione, con l’atteggiamento giusto per una sfida da dentro o fuori. All’andata era stata un’altra storia, con una prestazione deludente e priva di mordente. Stavolta, ruoli invertiti: biancazzurri padroni del gioco, rossoneri in balia degli eventi e fragili in fase difensiva. Tutto si è deciso sull’intensità: la Spal è arrivata prima su ogni pallone, dominando anche sulle seconde palle. Il “Mazza”, con oltre 10.500 tifosi, ha dato una spinta importante, nonostante qualcuno temesse che potesse trasformarsi in un boomerang.
La Spal ha interpretato la partita come i suoi tifosi avrebbero voluto per tutta la stagione. Il Milan, invece, ha fallito proprio nel momento decisivo, dopo una gara d’andata che aveva alimentato illusioni. Una lezione chiara: a questi livelli, la qualità tecnica serve, ma non basta senza carattere, esperienza e una buona dose di durezza.
Al termine della partita, nessun tesserato si è presentato in conferenza stampa, nè il direttore sportivo Jovan Kirovski presente allo stadio, nè il mister Massimo Oddo. Tutti a testa bassa sul pullman per il triste ritorno a Milano.