Sinner è tornato! Battuto Navone, pubblico in delirio
Il tennista altoatesino torna a vincere 104 giorni dopo l'ultima partita: sconfitto l'argentino in due set (6-3 6-4)

Finalmente Jannik! Dopo 104 giorni di attesa e l’ultimo trionfo agli Australian Open, Sinner torna in campo, torna a vincere e torna a emozionare. Lo fa davanti a un Centrale rovente, gremito in ogni ordine di posto, con il pubblico in delirio e il coro “Olé, olé, olé, Sinner, Sinner” a scandire ogni cambio campo. Contro l’argentino Mariano Navone finisce 6-3 6-4, un match tutt’altro che banale ma gestito con la freddezza di chi è diventato, numeri alla mano, il miglior tennista del mondo.
Sì, perché il miglior Jannik non lo abbiamo ancora visto — impossibile, dopo tre mesi lontano dal circuito — ma è bastata quella cattiveria agonistica, quel fiuto da campione nei momenti chiave, per portare a casa il match. Un ritorno vero, concreto, contro un avversario tosto e una superficie (la terra) che resta la più indigesta per l’altoatesino.
Il ritorno: tra emozione, ruggine e colpi da maestro
Il colpo d’occhio è da brividi: oltre 10mila spettatori, tribune arancioni, clima da stadio e tanta, tantissima voglia di riabbracciare il numero uno. Jannik entra in campo accolto come un re. E al primo punto fa subito capire di non essere lì per scaldare il motore: spinge, comanda, si prende il centro del palcoscenico. Un tifoso urla ironico: “Tira più piano che si fa male!” — ma Sinner ha fretta, vuole recuperare il tempo perduto.
Nel primo set deve subito annullare una palla break nel terzo game: campanello d’allarme che lo sveglia. Break immediato, rovescio che torna a cantare, e il 4-1 è servito. Il Centrale esplode. Da lì in poi, Sinner gioca più sciolto, più fluido. Un rovescio lungolinea da highlights strappa applausi a scena aperta. Chiude il set 6-3 con un servizio vincente e un errore dell’argentino: nonostante una prima che entra solo nel 50% dei casi, Jannik c’è. E si vede.
Secondo set: battaglia vera, ma Sinner non trema
Navone non molla. Sul 2-1 ha una palla break, ma sbaglia la risposta. Sinner è costretto a lottare anche nel game successivo, ma resiste. Poi, sul 3-3, arriva il game spartiacque: 13 minuti di scambi tiratissimi, tre palle break, e alla fine Jannik strappa il servizio. Sembra fatta… ma l’argentino reagisce e piazza il controbreak: 4-4.
Qui però il campione si riconosce. Sinner non fa una piega, sale di livello, si riprende subito il break e poi tiene il servizio con autorità. 6-4 e game, set, match.
Prossima fermata: Jesper De Jong
Ora sotto con il terzo turno, lunedì, contro l’olandese Jesper De Jong, numero 93 ATP, arrivato nel main draw da lucky loser e capace di travolgere Davidovich Fokina 6-0 6-2. Jannik lo sa: il livello salirà, ma anche la sua condizione è destinata a crescere.
SINNER SHINES AT HOME 💫 🇮🇹 💫
He moves through with a 6-3 6-4 win over Navone 🔥@InteBNLdItalia | #IBI25 pic.twitter.com/kd6pkobIxb
— ATP Tour (@atptour) May 10, 2025