Roma, Ranieri: "Eravamo venuti qui per vincere!"
Ranieri: "Eravamo venuti qui per vincere!". Tutta la felicità dell'allenatore vittorioso a San Siro grazie alla rete di Soulè

Claudio Ranieri non si stanca mai di compiere imprese. Nemmeno adesso, con la pensione che si avvicina. Il tecnico romano infila il diciottesimo risultato utile consecutivo, sbanca San Siro nella sua "ultima alla Scala" e rilancia le speranze Champions della Roma, complicando al tempo stesso la corsa scudetto di Inzaghi.
"Siamo venuti qui per vincere, la voglia credo si sia vista – racconta Ranieri nel dopopartita –. L'importante era giocarsela alla pari e uscire a testa alta. Abbiamo osato e giocato una grande prima mezz'ora, poi ovviamente esce fuori l'Inter che è di un'altra categoria. Siamo stati diligenti a chiudere le loro occasioni. Dedico questa vittoria ai tifosi che non sono potuti venire, spero siano orgogliosi di noi. Non avevamo ancora vinto contro una big e l'abbiamo fatto qui".
🤯🇮🇹 Claudio Ranieri's Roma have just BEATEN Inter and are on an 18-game unbeaten run in Serie A... 🟡🔴
✅ 5-0 win vs Parma
⚖️ 1-1 draw vs Milan
✅ 2-0 win vs Lazio
⚖️ 2-2 draw vs Bologna
✅ 3-1 win vs Genoa
✅ 2-1 win vs Udinese
⚖️ 1-1 draw vs Napoli
✅ 1-0 win vs Venezia
✅… pic.twitter.com/kyCQPWFVul— EuroFoot (@eurofootcom) April 27, 2025
Nel dettaglio delle sue scelte tattiche, Ranieri sottolinea l'importanza di Koné e Soulé, utilizzati in una posizione particolare: "L'avevo fatto anche a Udine e mi aveva convinto. Gli ho fatto rivedere quella partita e i ragazzi hanno fatto bene dopo diverse prove. Ora però restiamo concentrati perché arriva la Fiorentina".
Con il successo di San Siro, Ranieri sigla anche un record europeo: otto vittorie di "corto muso", un primato che conferma il suo pragmatismo. E proprio su questo aspetto il tecnico è netto: "Nei primi 30 minuti dovevamo capitalizzare di più, vinciamo spesso 1-0 sbagliando molti gol ma alla fine contano i tre punti".
Quanto al futuro, non c'è spazio per ripensamenti: "Io voglio il bene di questa squadra, ora penso alla Fiorentina – ribadisce –. Non ci ripenso, ho già consegnato il tesserino a Coverciano. Se mi manca la panchina me ne vado al giardinetto".
Non manca un pensiero commosso a Papa Francesco, ricordato con un minuto di raccoglimento prima della gara: "Mi sono commosso quando siamo stati a due metri dalla salma del Santo Padre e anche oggi nel minuto di raccoglimento. Ha sempre provato a fare il bene per gli ultimi, spero il suo esempio venga seguito o sarà inutile".