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Milan, quanti nodi da sciogliere per il nuovo ds: Tare resta in pole

Il direttore sportivo, una volta subentrato, dovrà scegliere l'allenatore, gestire i rinnovi di contratto e il mercato estivo

Milan, quanti nodi da sciogliere per il nuovo ds: Tare resta in pole
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Il Milan ha da tempo compreso la necessità di inserire un direttore sportivo vero e proprio nel proprio organigramma, ma dopo i primi colloqui avviati già a febbraio, la scelta definitiva ancora non è arrivata. L’obiettivo era anticipare i tempi in vista della prossima stagione, sfruttando una Champions ormai sfumata. Ma tra profili rivelatisi impraticabili e contratti vincolanti, tutto è ancora aperto. Tra i nomi in pole c’è di nuovo Igli Tare, incontrato a metà aprile ma non ancora bloccato. Il tempo però stringe: chi assumerà il ruolo dovrà affrontare da subito scelte decisive, a partire dall’allenatore. L’ipotesi Conceiçao, anche in caso di Coppa Italia, sembra tramontata. Il Milan punta a ripartire con un tecnico italiano, e il binomio Tare-Allegri rappresenterebbe una base solida per impostare il nuovo corso rossonero.

La rosa non sarà rivoluzionata, ma serviranno rinforzi mirati: un vice Leao, un centravanti (in base a cosa succederà con Abraham e Jovic), un mediano e forse un terzino sinistro se Theo Hernandez partirà. Il tutto tenendo conto della volontà di riportare l’identità italiana al centro del progetto. Sul tavolo anche questioni legate ai prestiti (Walker, Saelemaekers, Bennacer), ai rinnovi delicati (su tutti Maignan) e alla gestione di un budget ridotto causa mancata qualificazione in Champions. Infine, servirà ridefinire gli equilibri interni: il nuovo ds dovrà inserirsi in una struttura che finora ha distribuito le responsabilità tra Furlani, Ibra e Moncada, ma che ora dovrà trovare una nuova sintesi, anche nel rapporto con il Milan Futuro.

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