Fiorentina, buona la prima: 2-1 in Slovenia contro il Celje
La Fiorentina vince in Slovenia e ipoteca la semifinale di Conference League

La Fiorentina vince di misura a Celje: 2-1, ma il ritorno si complica
Una vittoria che vale oro, ma con tante ombre. La Fiorentina conquista un 2-1 prezioso nell’andata dei quarti di finale di Conference League contro il Celje, ma l’impresa non è stata affatto semplice. Un successo firmato da Ranieri, con l’aiuto di un portiere avversario tutt’altro che impeccabile, e da un rigore di Mandragora, che però nasconde diverse difficoltà per i viola. Gli sloveni, infatti, accorciano le distanze con un calcio di rigore di Delaurier-Chaubet, e sfiorano anche il pari in più occasioni. Nel finale, De Gea è il vero protagonista, salvando la squadra con due parate decisive. Ora la Fiorentina avrà una settimana per preparare il ritorno al Franchi, consapevole che, con tante squalifiche e un solo gol di vantaggio, nulla è scontato.
Scelte e formazione
Raffaele Palladino presenta una Fiorentina molto cambiata rispetto alla trasferta contro il Milan, optando per un 3-5-2 e dando spazio a Beltran e Zaniolo in attacco, con Kean e Gudmundsson lasciati a riposo. Anche a centrocampo ci sono novità, con Comuzzo, Adli, Folorunsho e Moreno che partono titolari. Proprio Moreno, a sorpresa, si piazza sull’esterno destro a tutta fascia, liberando Dodo da un carico di lavoro maggiore. In porta, come da copione, c’è De Gea. Dall’altra parte, il tecnico spagnolo Albert Riera opta per un approccio offensivo ma imprevedibile: Matko, solitamente centravanti, gioca più decentrato a destra, mentre Kvesic e Delaurier-Chaubet sono alle sue spalle per creare confusione.
Un primo tempo all’insegna dell’equilibrio
Le occasioni per il Celje arrivano subito, con Matko e Delaurier che non trovano lo specchio della porta ma lanciano il primo segnale di imprevedibilità. La Fiorentina fatica a entrare nel ritmo, ma al 27’ trova il vantaggio: Luca Ranieri, dopo un rimpallo fortunato in area, si invola sulla sinistra e con un destro imprevisto supera Ricardo Silva, decisamente troppo passivo in quella circostanza. Dopo un minuto di recupero, i viola sono avanti 1-0, ma la partita è ancora tutta da decidere.
La ripresa: Mandragora e il rigore che cambia tutto
Nel secondo tempo, la Fiorentina gestisce ma non domina. I cambi di Palladino, che toglie un difficile Moreno per Parisi, sembrano dare una leggera scossa, ma la partita si infiamma al 15’, quando Mandragora conquista e trasforma un calcio di rigore (fallo di Karnicnik). Il centrocampista, tra l’altro, raggiunge un traguardo storico, diventando il viola con più presenze europee di sempre (34). Il suo gol, potente e preciso, sembra dare tranquillità alla squadra.
Ma il Celje non molla: appena quattro minuti dopo, è un altro rigore a riequilibrare le sorti. Fagioli, appena entrato al posto di Cataldi, commette un errore ingenuo, regalando a Matko l’opportunità di entrare in area e subire il fallo di Pongracic. Delaurier-Chaubet dal dischetto è infallibile, e al 23’ riporta i suoi sotto di un solo gol. Il finale è da batticuore per la Fiorentina: De Gea deve compiere due miracoli su colpi di testa di Vuklisevic e Edmilson per mantenere intatto il vantaggio.
Finale teso e ritorno incerto
La partita si conclude con altre ammonizioni — tra cui quella di Dodo, che salterà il ritorno per diffida — e qualche minuto finale per Kean e Edmilson, ma la Fiorentina non riesce a chiudere la contesa. Il 2-1 è un risultato che lascia ancora tutto aperto in vista del ritorno, ma la formazione di Palladino dovrà fare i conti con molte assenze e una prestazione che, seppur vincente, ha messo in evidenza diverse lacune. Giovedì prossimo al Franchi sarà una serata da non fallire.