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Milan-Paratici, affare a rischio: Tare torna in pole

Il dirigente, a lungo vicinissimo al Milan, non sarà il nuovo ds del club: l'ex Lazio diventa il favorito

Milan-Paratici, affare a rischio: Tare torna in pole
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Milan-Paratici, il matrimonio non si fa. La trattativa con l’ex dirigente del Tottenham, per molti versi vicina alla chiusura, è infatti saltata, tanto da rimettere in pole Igli Tare, l’altro grande candidato. La questione, che stava proseguendo troppo velocemente, dando per scontato ciò che invece non lo era, è stata sottolineata con chiarezza sia dall’amministratore delegato del Milan, Giorgio Furlani, che dalle persone più vicine a Fabio Paratici. In effetti, esiste una trattativa in corso, ma ci sono ancora nodi significativi da risolvere, che potrebbero influire decisamente sull’esito finale. Ma quali sono questi ostacoli? La squalifica dell’ex amministratore delegato della Juventus è la principale, e rimane al centro delle discussioni. Con una precisazione: l’operatività di Paratici sarebbe comunque limitata, con potenziali ripercussioni anche sul club rossonero. Tuttavia, la data in cui tale limitazione scadrà non sarà il 20 luglio, come erroneamente riportato, ma l’11 dello stesso mese.

Ma non è solo la squalifica a complicare le cose. Un altro fattore cruciale è l’aspetto economico, che non può essere ignorato. Paratici ha ricevuto offerte più vantaggiose da altri club, superiori a quella proposta dal Milan. Questo naturalmente sposta il focus sulla linea societaria: accettare condizioni economiche meno favorevoli potrebbe essere possibile solo se il progetto sportivo del club risultasse particolarmente ambizioso e motivante. E qui entra in gioco il terzo punto delicato: Paratici desidera avere ampie libertà operative. Per lui, essere responsabile della parte tecnica significa avere il potere di agire in autonomia, con un budget a disposizione da gestire come meglio crede. E che dire del gruppo di lavoro? Sotto queste condizioni, l’idea sarebbe quella di “chiudere” le trattative interne. Tutti questi fattori, uniti alla questione della squalifica e alle clausole di uscita su cui non si è raggiunto un accordo, sembrano aver rallentato il processo dal lato Milan. Un ripensamento che potrebbe diventare definitivo e che, in ogni caso, porterebbe a riaprire la ricerca di alternative. Come aveva già spiegato Furlani, “stiamo trattando, ma non è ancora fatta”.

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