Tra gol e mercato

Fiorentina, tutti pazzi per Kean

Esercitabile solo nella prima quindicina di luglio, potrebbe far vacillare l'attaccante, già a quota 24 centri stagionali

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Per uno che fa un gol come quello con il quasi coast to coast e il pallone sempre attacato al piede contro l'Atalanta, sono davvero troppi 52 milioni? Forse no, soprattutto se si pensa che il centro – decisivo – a Carnesecchi è il ventiquattresimo stagionale di Moise Kean.

La lotta con Retegui per il titolo dei bomber

E pazienza se per il titolo di capocannoniere Retegui, per altro stracciato nel confronto a distanza di doemnica scorsa – ha un vantaggio probabilmente incolmbabile. In questo momento l'ex attaccante della Juventus è sicuramente il centravanti italiano pù forte, come certificato anche dalla dopietta in azzurro della scorsa settimana. La clausola esercitabile nella prima quindicina di luglio rischia dunque di diventare un pericolo per il club viola, soprattutto se – come tutti si augurano – Kean sarà ancora decisivo in questo finale di stagione che vede la squadra di Palladino in corsa su due fronti.

Un contratto da ritoccare

"Ci sono pochi umani come Moise” ha detto nelle ultime ore il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, che nelle tre settimane in cui dovrebbe restare a Firenze dovrà per forza di cose occuparsi anche del contratto di Kean. Rigenerato dalla cura Palladino che ha scommesso su di lui dopo una stagione da 0 gol e 0 assist, il giocatore sta bene in una città in grado di coccolare i camioni come pochi altri, nell'anno che – si spera, se il Ct Luciano Spalletti farà il suo dovere – lo porterà al Mondiale non conviene probabilmente neppure a lui andare a cercare altre sfide.

L'ambizione oltre i 52 milioni

Ma è sempre meglio tenere alta la guardia, magari offrendogli un robusto ritocco dell'ingaggio, oltre a un prolungamento dell'accordo che scade comunque nel lontano 2029. Perché 52 milioni sono tanti e consentirebbero alla Fiorentina una notevole plusvalenza considerando il capolavoro estivo del ds Pradè che l'ha strappato a Giuntoli per 13 milioni di euro più 5 di bonus, ma – mai come questa volta – i soldi passano in secondo piano se si vuole davvero una squadra ambiziosa come promesso. dopo l'ennesima finale persa lo scorso anno, dai dirigenti gigliati.

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