Nasce la Juve di Tudor: difesa a tre e Vlahovic titolare
Il tecnico prepara l'esordio sulla panchina bianconera con due grandi novità: il sistema di gioco e il ritorno del serbo al centro dell'attacco

Tudor ripartirà dalla difesa a tre e dalla solidità difensiva, due aspetti che la società aveva richiesto a Motta nell’ultimo periodo. Fino al tracollo contro l’Atalanta, la Juventus vantava la miglior difesa del campionato, e ora è fondamentale ritrovare quell’equilibrio che le aveva consentito di subire pochi gol, nonostante il precoce infortunio di Gleison Bremer, il migliore del reparto. In carriera, Tudor ha utilizzato sia il 3-4-2-1 sia il 3-4-1-2, sistemi di gioco che possono adattarsi entrambi alla Juventus, a seconda degli uomini e delle circostanze. Con Motta, Vlahovic e Kolo Muani hanno giocato insieme una sola volta dal primo minuto, contro l’Empoli in Coppa Italia, ma l’esperimento è finito male: pesantissima sconfitta in casa, più che una sconfitta, una vera umiliazione, con eliminazione ai quarti di finale dopo un rigore calciato in curva da Vlahovic nella serie finale.
Primo allenamento diretto da Igor Tudor 📸 pic.twitter.com/GoO9x414we
— JuventusFC (@juventusfc) March 24, 2025
Da quel momento, Dusan ha giocato solo 23 minuti, e contro la Fiorentina è rimasto tutta la partita in panchina, senza neanche scaldarsi. Eppure, nella sua ultima apparizione da titolare in campionato, contro il Cagliari, aveva segnato, e con 14 gol è di gran lunga il miglior marcatore della Juventus (al secondo posto Kenan Yildiz e Timothy Weah, con appena 6 gol). La squadra ha bisogno delle sue reti per non compromettere la qualificazione alla Champions League. Tudor potrà schierare Vlahovic con Kolo Muani e Yildiz alle spalle, oppure il francese come seconda punta. Sulla trequarti, oltre a Yildiz, potrà sfruttare anche Teun Koopmeiners, altro giocatore da rilanciare, mentre Nico Gonzalez potrebbe tornare a ricoprire il ruolo di esterno a tutta fascia, come a volte ha fatto con l’Argentina. Weston McKennie continuerà a essere un jolly, alternandosi tra la fascia e la mediana. Il materiale umano a disposizione del tecnico non manca, e in un momento come questo serve qualcuno in grado di restituire fiducia e certezze a una squadra che sta attraversando una chiara crisi d’identità.