Evelina Christillin incorona Kirsty Coventry: "Vittoria schiacciante"
Parole importanti dopo la scelta del CIO: "Lo Sport considera uomini e donne nello stesso modo"

“Mi spiace per il mio amico Juan Antonio Samaranch Jr, ma la vittoria di Kirsty Coventry dimostra che anche nel mondo dello sport c’è ormai una considerazione paritaria per i manager, uomini e donne, e questa è una bella cosa”. Così Evelina Christillin, membro aggiuntivo della UEFA nel Consiglio della FIFA, commenta l’elezione di Kirsty Coventry a nuova presidente del Comitato Olimpico Internazionale. Tra le prime criticità che Coventry dovrà affrontare ci sono il nodo degli atleti russi e il dialogo con Donald Trump. “Non è una poltrona facile, ma nessuna lo è a certi livelli. Basti pensare che il prossimo campionato del mondo sarà organizzato da Canada, Stati Uniti e Messico, che stanno litigando per i dazi. Per Coventry, sarà più un problema di politica sportiva che di scelte operative. Fino al 2034 le Olimpiadi, sia estive che invernali, sono già assegnate, quindi navigherà tranquilla su quello. Un po’ meno sullo scenario internazionale, ma ce la farà”, ha spiegato.
— The Olympic Games (@Olympics) March 20, 2025
Sui progressi del calcio femminile in Arabia Saudita, Evelina Christillin si è detta impressionata: “Mi ha lasciato a bocca aperta, in senso positivo. Da quando sono nel consiglio della FIFA, sono andata diverse volte in Arabia Saudita per altre competizioni, tra cui la Supercoppa Italiana. Cinque anni fa, le donne avevano appena iniziato a guidare e negli stadi potevano entrare solo accompagnate dai mariti. Oggi non solo possono entrare negli stadi, ma giocano anche la finale della Coppa della Federazione Saudita. Ho visto cambiamenti straordinari in cinque anni, anche in termini di investimenti strutturali”. Infine, un bilancio della sua esperienza da dirigente UEFA e FIFA. “Il mio mandato scade il 3 aprile con l’ultimo congresso a Belgrado. È stata una scelta mia non ricandidarmi, ma sinceramente, dopo nove anni in FIFA e dieci nel CIO, insieme a condizioni di salute non brillantissime, ho pensato che fosse meglio così. Ho scritto una lettera ai miei colleghi, che sono tutti dispiaciuti, affettuosi e carini, ma credo di aver preso la decisione giusta. È stata un’esperienza meravigliosa, ma anche difficilissima, basti pensare alla pandemia, alle guerre, alla Superlega. Vedere la gestione compatta e unitaria di tutto il fronte UEFA è stato complicato ma anche bellissimo. Di certo, non mi sono annoiata”, ha concluso.