La decisione è presa e manca soltanto l’ultimo giro di lancette. La Fiorentina ha scelto di dare una scossa profonda al proprio assetto societario affidando il comparto sportivo a Fabio Paratici, che tra poco più di una settimana diventerà ufficialmente il nuovo uomo forte dell’area tecnica viola. Un’operazione sorprendente fino a poche settimane fa, ma maturata in fretta davanti a una classifica che impone interventi immediati.
Il club ha puntato su un profilo di grande esperienza, considerato ideale sia per gestire l’emergenza della lotta salvezza, sia per impostare una programmazione a lungo termine: il contratto sarà infatti valido fino al 2030. Restano solo da completare i passaggi formali, a partire dalla risoluzione del rapporto con il Tottenham, con cui Paratici è legato fino al 2027. L’ex dirigente bianconero è già rientrato in Italia e tornerà a Londra dopo Natale per definire l’uscita, con gli Spurs informati da tempo dell’interesse viola.
Carta bianca e condivisione
La scelta è stata condivisa a tutti i livelli: dal presidente Rocco Commisso al direttore generale Alessandro Ferrari, passando per il direttore sportivo Roberto Goretti, destinato a lavorare a stretto contatto con Paratici, con cui ha un ottimo rapporto. L’ufficialità è solo una questione di giorni e tra fine dicembre e inizio gennaio l’ingresso in organigramma sarà definitivo.
Il primo banco di prova sarà subito il mercato invernale, con numerose operazioni in entrata e in uscita. La priorità è una sola: uscire dalla crisi che vede la Fiorentina all’ultimo posto, mitigata solo dalla prima vittoria stagionale arrivata domenica scorsa. Poi spazio alla costruzione del futuro, con una struttura di scouting da rafforzare anche grazie a uomini di fiducia.
Il richiamo della Serie A
Il progetto viola ha convinto rapidamente Paratici, attratto dalla sfida e dalla possibilità di tornare in Serie A, dove ha conquistato nove scudetti consecutivi con la Juventus prima di lasciare nel 2021. Dopo l’esperienza al Tottenham e la fine dell’inibizione di 30 mesi (terminata a luglio), il dirigente è pronto a rimettersi in gioco.
Il suo arrivo colma anche il vuoto lasciato da Daniele Pradè, dimessosi a novembre dopo mesi di contestazione. Da allora Goretti ha retto da solo l’area sportiva, mentre Ferrari si è concentrato su Lega e questioni extra-campo, come il dossier sul restyling del Franchi.
Verso il mercato
La classifica e il clima teso in città hanno accelerato scelte forti. Paratici è consapevole della difficoltà dell’impresa salvezza, ma arriverà a Firenze con l’idea di intervenire su ogni fronte. Dalla valutazione dei giocatori alle decisioni su Paolo Vanoli, che al momento gode della fiducia del club.
Resta da chiarire il budget di gennaio: la Fiorentina ha già investito 92 milioni in estate e i parametri finanziari sono rispettati, ma per muoversi serviranno probabilmente alcune cessioni. Le prime missioni sono chiare: un difensore, un centrocampista, sistemare le fasce e aggiungere esterni offensivi. Con Paratici al comando, la Viola ha scelto di cambiare passo. Ora tocca ai fatti.