Napoli

Conte non fa drammi: “Tante partite giocate sempre con gli stessi”

Antonio Conte cerca di analizzare con lucidità la sconfitta di Lisbona contro il Benfica di Josè Mourinho.

Conte non fa drammi: “Tante partite giocate sempre con gli stessi”

Sul prato del Da Luz si interrompe la rincorsa del Napoli, che dopo cinque vittorie consecutive frena bruscamente contro un Benfica più fresco e lucido nei momenti decisivi. La sconfitta complica il percorso europeo degli azzurri, ma Antonio Conte non cambia tono né registro: niente drammi, soltanto la consapevolezza di una serata nata in salita e segnata da condizioni che il tecnico aveva messo in preventivo. “La partita è stata dura e difficile, su un campo caldo. Veniamo da una serie di gare giocate a distanza di tre giorni e abbiamo impiegato sempre gli stessi, è normale che poi accusiamo stanchezza. La sfida di domenica è stata di cartello, abbiamo giocato di sera e abbiamo dovuto viaggiare, il Benfica ha giocato venerdì e ha avuto due giorni in più. Dobbiamo metterlo in preventivo, nella situazione in cui ci troviamo ci sta”, spiega Conte, riconoscendo come la condizione fisica – e soprattutto mentale – abbia pesato più del previsto. “Non è che abbiamo altre soluzioni, se non cercare di recuperare al meglio. Sicuramente qualcuno era stanco e si vedeva, non c’è possibilità di fare molte rotazioni. Domani saremo tranquilli perché rientreremo tardi, poi penseremo a Udine”.

Il tecnico non nasconde che le difficoltà maggiori si siano concentrate in avvio, quando il Napoli è apparso subito meno brillante e più impreciso del solito. “Non essere brillanti, anche mentalmente, porta a fare scelte sbagliate o non essere comunque preciso nella qualità della giocata. All’inizio abbiamo faticato, commettendo degli errori non da noi. Volevamo partire forte, invece nella prima pressione abbiamo preso una palla alle spalle della difesa e credo che questo ci abbia spaventato e tolto certezze”. Un campanello d’allarme che ha condizionato la squadra, incapace di accorciare con efficacia e di pressare con quella aggressività che ne aveva contraddistinto le uscite precedenti. “Eravamo troppo lunghi, volevamo pressare e trovare delle linee di passaggio, ma non riuscivamo ad arrivare in modo aggressivo”.

A incidere, inevitabilmente, è un organico ridotto all’osso dagli infortuni. Conte non lo trasforma in un alibi, ma nemmeno lo nasconde. “Non è che non sono preoccupato, è che so qual è la situazione e lo sapevo anche quando abbiamo vinto e sono consapevole che sarà così ancora per un bel po’. Bisogna capire queste serate in cui gli altri hanno più energia. Ci abbiamo provato, i ragazzi sono stati generosi fino all’ultimo, però ha meritato più il Benfica”. Un’analisi lucida che fotografa un gruppo stremato, costretto a spremersi oltre misura in un calendario senza pause.

Il cammino del Napoli, però, non si ferma qui, anzi. Conte ricorda come l’impegno europeo si intrecci con il campionato e con la Supercoppa, mantenendo costantemente alta la richiesta di energie. “Nel percorso c’è anche il campionato e la Supercoppa, dobbiamo affrontare tutto con questo numero di giocatori”, sottolinea il tecnico, inevitabilmente in attesa di rinforzi dall’infermeria. “Mi auguro di recuperare quanto prima Lobotka e Gutierrez, gli altri sono lungodegenti e non saranno arruolabili. Lukaku? Non sappiamo quando tornerà a disposizione. La mia preoccupazione è accusare qualche colpo e di non avere sempre le energie necessarie per affrontare questo tipo di partite. Dovevamo andare al massimo e invece siamo arrivati un po’ corti”.

Una sconfitta pesante ma non definitiva, che Conte sceglie di leggere con lucidità, nella speranza di recuperare presto uomini e freschezza per tenere il Napoli agganciato alla sua corsa europea.