La 14ª giornata di campionato segna finalmente il ritorno alla vittoria casalinga per il Cagliari, che non riusciva a festeggiare all’Unipol Domus dallo scorso 13 settembre. Una lunga attesa interrotta in una serata dal grande valore simbolico, resa ancora più significativa dal prestigio dell’avversario: la Roma di Gasperini, arrivata in Sardegna con ambizioni europee ma costretta a fare i conti con una prestazione opaca e con un avversario determinato a riscattarsi.
Il match si rivela sin da subito più equilibrato del previsto, con il Cagliari aggressivo nei duelli e ben organizzato nella fase difensiva. La Roma, invece, fatica a trovare fluidità nella manovra e appare poco incisiva negli ultimi metri, come dimostrano i soli due tiri totali registrati a fine gara, un dato sorprendente per una squadra abituata a creare ben più pericoli.
La svolta arriva al 51’, quando Celik viene espulso per un fallo da ultimo uomo che spezza gli equilibri e costringe i giallorossi a giocare l’intera ripresa in inferiorità numerica. L’episodio cambia radicalmente l’inerzia della gara: il Cagliari alza il baricentro, aumenta la pressione e inizia a costruire occasioni con maggiore continuità, trascinato dal pubblico che percepisce il momento favorevole.
La rete decisiva arriva all’83’, a coronamento di una fase finale a senso unico. L’azione nasce da un calcio d’angolo battuto da Esposito, bravo a mettere un pallone teso sul primo palo. Sul cross si avventa Gianluca Gaetano, subentrato pochi minuti prima, che trova la zampata vincente e fa esplodere lo stadio. Il suo ingresso si rivela determinante: porta qualità, dinamismo e quella giocata che cambia la storia della partita.
Il Cagliari conquista così tre punti fondamentali, non solo per la classifica ma soprattutto per il morale. Per la Roma, invece, una serata da dimenticare e da analizzare con attenzione, soprattutto per le difficoltà mostrate in fase offensiva.
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