Sin dai primi minuti è apparso chiaro che l’Inter volesse dare continuità al proprio percorso, affrontando l’ottavo di finale di Coppa Italia contro il Venezia con il giusto rispetto e senza superficialità. Pur di fronte a un’avversaria di categoria inferiore, la squadra di Chivu ha imposto il proprio ritmo a San Siro, controllando la gara dal primo all’ultimo minuto e disinnescando ogni possibile insidia.
Determinante si è rivelata la scelta del tecnico rumeno di non stravolgere l’assetto iniziale: un mix equilibrato tra uomini d’esperienza e giocatori in cerca di spazio, capace di dare risposte importanti. Già dalle formazioni si intuiva l’approccio mirato dell’ex difensore, che ha voluto affidarsi a elementi collaudati inserendo al contempo qualche volto nuovo.
Tra questi, spiccano le prove di Diouf e Luis Henrique, entrambi schierati sulle corsie laterali. Il francese, in particolare, ha brillato: scatti continui, presenza costante e soprattutto un gol che ha certificato la sua crescita. Le sue iniziative hanno mostrato che il periodo di ambientamento è ormai alle spalle e che ora vuole incidere con continuità.
Ottime indicazioni anche da Sucic, lasciato in campo per tutti i 90 minuti per valutarne l’intero repertorio. La risposta è stata incoraggiante: qualità, disciplina e la sensazione che il centrocampista possa diventare un’alternativa credibile nelle rotazioni nerazzurre. Positiva inoltre la gara di Frattesi, protagonista di una prestazione generosa e intelligente, impreziosita da due assist perfetti per Diouf e Thuram.
Le conferme più solide arrivano però dal reparto offensivo. Pio Esposito, Thuram e Bonny hanno lasciato il segno con quattro reti di fattura diversa—potenza, precisione e un’incornata impeccabile—dimostrando che l’assenza di Lautaro Martinez, rimasto in panchina per tutto il match, può essere colmata senza abbassare il livello. Un segnale forte, che certifica come Chivu abbia a disposizione molte frecce affilate nel proprio arco.
Il 13 gennaio l’Inter conoscerà il nome della prossima avversaria, Roma o Torino, ma il messaggio è già chiaro: questa è una rosa profonda, affidabile e pronta a rispondere presente a ogni chiamata. Chivu può sorridere: il cammino in Coppa Italia continua con certezze sempre più solide.