All’Allianz Stadium si respirava attesa e preoccupazione per l’assenza di Dusan Vlahovic, ma il campo ha raccontato altro: la Juventus non è affatto orfana del suo numero 9. La risposta è arrivata da Jonathan David, schierato da centravanti contro l’Udinese e autentico trascinatore di una partita in cui non è andato a segno solo per una combinazione tra autorete, sfortuna e centimetri.
Il canadese è stato ovunque: ha pressato, ha dialogato, ha creato spazi e si è costruito occasioni da solo. Prima ha propiziato l’autogol di Palma, poi ha sfiorato il capolavoro con un destro all’incrocio neutralizzato solo dal fuorigioco millimetrico. Dopo il gol all’esordio in Serie A e la rete in Champions League, anche in Coppa Italia avrebbe meritato la firma personale. Ma il “pianeta David” va ben oltre la statistica: è una questione di fiducia, presenza, personalità.
Accanto a lui cresce anche Lois Openda, che ieri ha giocato solo l’ultimo quarto d’ora più recupero, trovando comunque un gol poi annullato. L’impressione è che entrambi abbiano colto l’occasione nel momento più delicato della stagione.
Complementari e completi: la lettura di Spalletti
A fine partita Luciano Spalletti ha confermato ciò che i tifosi avevano percepito: «David e Openda sono due punte centrali, e se parli con loro ti dicono che è lì che danno il meglio».
Del canadese ha elogiato la tecnica, la capacità di far girare la palla e i movimenti intelligenti in area, oltre alla gestione dei palloni sporchi. Di Openda ha sottolineato le accelerazioni, la profondità e la naturale inclinazione ad attaccare lo spazio. «Possono giocare insieme, certo: sono complementari perché uno viene e uno va», ha spiegato il tecnico.
È un indizio importante: in attesa del rientro di Vlahovic, la Juventus potrebbe costruire una nuova identità offensiva proprio intorno a loro.
Verso Napoli: l’esame vero
Domenica, al Diego Armando Maradona, servirà molto più che un buon atteggiamento: contro un Napoli in crescita, i rimpianti per fuorigioco e sfortuna non basteranno. Ma la prova generale di Coppa Italia lascia un messaggio chiaro: la Juve ha due attaccanti pronti, affamati e perfettamente complementari.
La vita oltre Vlahovic non è solo possibile: è già cominciata.