La Juventus ritrova certezze e scopre che il suo attacco può funzionare anche senza il suo bomber principale. Negli ottavi di Coppa Italia, i bianconeri superano l’Udinese 2-0 e avanzano ai quarti, dove incroceranno la vincente di Atalanta-Genoa. Ma il vero segnale arriva dalla prestazione di Jonathan David, chiamato a prendersi sulle spalle il peso lasciato dall’infortunio di Vlahovic. Il canadese non trova il gol solo per una serie di episodi contrari – l’autorete di Palma sul suo inserimento e un fuorigioco millimetrico – ma mette in mostra movimenti, intensità e idee che fanno ben sperare Spalletti. Serata storta anche per Openda, a cui un’altra posizione irregolare nega la gioia personale, ma nel complesso il reparto offensivo lavora con continuità e crea occasioni fino al 90’.
Per questa sfida Spalletti ridisegna la squadra con un turnover ragionato: dentro Di Gregorio, Gatti, Cambiaso, Miretti, Cabal e lo stesso David, mentre Yildiz viene confermato largo a sinistra. L’approccio è subito propositivo, complice anche un’Udinese che sceglie un ritmo blando, quasi da test estivo, risparmiando pochi titolari e accettando una gara essenzialmente difensiva. Fin dai primi minuti la Juve occupa stabilmente la metà campo avversaria e il tecnico toscano può lavorare sulle varianti: Koopmeiners e Miretti alternano la regia, Kalulu spinge forte a destra permettendo a Cambiaso di accentrarsi, e la manovra scorre con due tocchi, più fluida rispetto alle prime uscite della gestione Spalletti. Con Thuram e Locatelli fuori inizialmente, il tasso tecnico in mezzo aumenta, mentre in fase difensiva la coppia Cabal–Kalulu permette addirittura soluzioni da “tre e mezzo”.
Come spesso accade in questo inizio di stagione, è Yildiz il primo a scaldare la notte. Due conclusioni dell’attaccante turco aprono il match: all’11’ Sava non trattiene un suo diagonale, al 21’ sfiora il palo dalla lunetta. Il gol è nell’aria e arriva poco dopo, proprio da una sovrapposizione studiata sulla destra. McKennie crossa, la palla viene toccata da Solet e poi da Palma che, nel tentativo di anticipare David, la spinge nella propria porta. Il canadese continua a entrare in ogni azione pericolosa e solo l’intervento del VAR gli nega un gol di potenza al 33’, annullato per pochi centimetri.
L’Udinese si affaccia dalle parti di Di Gregorio solo a inizio ripresa con un tentativo dalla distanza di Zaniolo, mentre il resto degli attacchi friulani si limita a sporadiche iniziative del subentrato Ekkelenkamp. La Juventus, invece, aumenta i giri e chiude la partita sfruttando ancora una giocata del suo nuovo numero nove: David controlla sulla sinistra, vede il taglio di Cabal e lo serve in profondità. Il colombiano mette al centro per McKennie che calcia su Sava, ma il VAR segnala un pestone di Palma sullo juventino. Fourneau, dopo review, assegna il rigore trasformato con sicurezza da Locatelli.
Gli ultimi minuti sono gestione pura, con un altro gol annullato a Openda che avrebbe reso ancora più rotondo il successo. Ma per Spalletti la serata consegna comunque segnali incoraggianti: terza vittoria consecutiva dopo tre mesi, primo clean sheet da agosto e una squadra che comincia a mostrare identità nelle rotazioni. Ora il campo dirà se questo passo avanti sarà confermato: tra Napoli, Pafos, Bologna e Roma arriveranno le prime risposte davvero significative.