La Roma non soffre di vertigini e, nella dodicesima giornata di Serie A, supera 3-1 la Cremonese allo Zini, consolidando il primo posto in classifica. L’avvio, però, è stato più complicato di quanto suggerisca il risultato finale: i giallorossi hanno infatti rischiato di andare sotto dopo una grande occasione di Bonazzoli, sventata da un attento Svilar. Scampato il pericolo, la squadra di Gasperini ha trovato il vantaggio al 17’ grazie al sinistro preciso di Soulé, capace di sorprendere il portiere avversario con un tiro chirurgico dal limite.
La Cremonese ha provato a reagire, sfiorando il pari con Vandeputte, ma di nuovo Svilar si è opposto con un intervento decisivo. Nella ripresa, poi, la Roma ha cambiato marcia: al 64’ Ferguson ha trovato il suo primo gol in campionato, un sigillo che ha dato ulteriore slancio alla capolista. Passano appena cinque minuti e Wesley, imbeccato alla perfezione, cala il tris con un elegante scavetto che spegne ogni speranza dei padroni di casa. Solo nel recupero arriva il gol della bandiera firmato da Folino, episodio che ha irritato Svilar ma che incide poco sulla sostanza.
La rete subita nel finale rappresenta l’unica nota stonata di una trasferta quasi impeccabile. La Roma è tornata dalla sosta con lo stesso spirito dei mesi migliori dell’era Gasperini, mostrando anzi ulteriori segnali di crescita. Il gol di Ferguson, oltre a blindare la vittoria, dà un significato speciale al successo: conferma la profondità e la varietà delle soluzioni offensive della squadra. Impressionano anche i numeri lontano dall’Olimpico: 12 vittorie nelle ultime 15 gare esterne del 2025, un ritmo da squadra che punta con decisione al titolo.
Nonostante il finale in discesa, la partita è stata più combattuta del previsto. Solo nella seconda metà, anche grazie ai cambi – El Aynaoui per l’assist a Ferguson ed El Shaarawy per quello a Wesley – la Roma è riuscita a trasformare una gara insidiosa in una convincente affermazione.
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