La Juventus torna in campo con l’obbligo di dare continuità alle ambizioni stagionali, lasciandosi alle spalle la pausa per le nazionali e le sue inevitabili incognite. Luciano Spalletti riparte da Firenze, un crocevia che spesso racconta verità importanti e che questa volta arriva in un momento delicato per i bianconeri. La classifica suggerirebbe un compito meno proibitivo, ma il Franchi è da sempre una trasferta che sfugge alle logiche matematiche e impone attenzione massima. Anche perché, al rientro a Torino, l’allenatore bianconero si ritrova davanti più dubbi che certezze.
Il primo riguarda l’attacco, con Dusan Vlahovic che porta ancora con sé le scorie dell’affaticamento accusato durante gli impegni con la Serbia. Le sue condizioni non sono allarmanti, ma neppure tali da garantire un impiego senza rischi, motivo per cui la Juventus valuta con prudenza ogni scenario. Spalletti sa quanto il serbo sia centrale nel sistema offensivo della squadra, ma allo stesso tempo non vuole forzare nulla in un periodo in cui il calendario non concede tregua. Per questo ha iniziato a ragionare su soluzioni alternative, studiando un ventaglio di possibilità che potrebbe portare anche a un cambiamento strutturale nella gestione dell’attacco.
Tra le ipotesi più intriganti c’è quella di un impiego da falso nove per Kenan Yildiz. Il talento turco non è stato liberato anticipatamente dalla sua nazionale, ma sarà di nuovo alla Continassa già mercoledì, con appena qualche giorno per inserirsi nella preparazione della gara. Il suo utilizzo in posizione centrale rappresenterebbe una scommessa, visto che non si tratta del ruolo in cui ha espresso finora il meglio, ma Spalletti intravede nella sua mobilità un’arma utile per creare imprevedibilità. Il momento non brillantissimo del giovane bianconero, che non segna da circa un mese, non sembra scoraggiarlo, convinto che proprio un contesto diverso possa aiutarlo a ritrovarsi.
L’opzione più lineare resta però l’impiego di Lois Openda come riferimento avanzato. L’attaccante garantisce profondità, fisicità e un lavoro costante in pressing, qualità che potrebbero risultare preziose in una partita che rischia di essere decisa dagli episodi. Inserirlo permetterebbe inoltre di mantenere intatti gli equilibri dell’undici titolare, evitando di snaturare troppo una squadra che negli ultimi impegni aveva mostrato segnali di crescita.
Le riflessioni non riguardano soltanto l’attacco, perché anche la difesa potrebbe presentarsi con un volto nuovo. Kelly è ormai vicino al rientro e Spalletti conta di riaverlo per Firenze, nonostante la buona prova di Koopmeiners nel ruolo. Il vero nodo però riguarda la struttura del reparto, perché l’allenatore sta valutando con sempre maggiore convinzione il passaggio alla linea a quattro. I forfait di Bremer e Cabal complicano il quadro, ma non lo rendono impossibile. La rosa offre comunque le alternative per tentare questa piccola rivoluzione tattica, che potrebbe diventare un punto di partenza importante per il futuro prossimo.
La trasferta di Firenze arriva quindi come un esame significativo, non solo per la classifica ma per la crescita complessiva della Juventus. Spalletti si prepara a scegliere con attenzione ogni pedina, consapevole che una notte al Franchi può segnare svolte inaspettate e aprire scenari nuovi in una stagione ancora tutta da scrivere.