In casa Juventus, la sosta non sta portando solo silenzi e lavoro individuale, ma piccoli segnali di cambiamento che iniziano a prendere forma sul campo. Alla Continassa il gruppo ridotto lavora con continuità e, soprattutto, sotto un’attenzione tecnica più marcata da parte di Luciano Spalletti, che approfitta dell’assenza dei nazionali per avviare una riflessione sul modulo. L’assenza di Cambiaso pesa relativamente, perché la direzione sembra chiara: virare verso una difesa a quattro.
Il materiale umano non manca. Gatti e Rugani sono presenti e disponibili, Kalulu garantisce gamba e duttilità, Kelly e Cabal proseguono nei programmi differenziati mentre Koopmeiners — sempre più al centro del laboratorio tattico — continua a provare movimenti da difensore aggiunto. Una soluzione già testata prima della sosta e che potrebbe rappresentare il primo vero segno distintivo della gestione Spalletti.
Il tecnico lo ha già dimostrato in passato: l’idea del “quattro” non gli è mai stata estranea. In Nazionale, tra Europeo e qualificazioni, è passato da una linea a quattro a una a tre per esigenze di contesto, valorizzando Calafiori e ridisegnando un reparto. Ora, la Juventus sembra spingere nella direzione opposta, cercando stabilità proprio con un assetto più tradizionale.
Il parallelismo con Calafiori non è casuale: Koopmeiners, per caratteristiche e letture, ricorda quel tipo di difensore-regista, in grado di impostare, accorciare e aggiungere pulizia tecnica alle uscite palla al piede. Con lui, si potrebbero alternare Gatti o Rugani, in attesa che Bremer — ancora ai box — torni disponibile a dicembre. Kalulu e Cambiaso completerebbero una retroguardia nuova nelle intenzioni e più mobile nella gestione degli spazi.
Il quadro medico intanto porta qualche risposta: Kelly sta rientrando e dovrebbe aggregarsi al gruppo la prossima settimana; Cabal è in crescita, seppur con prudenza. Le soluzioni, insomma, non mancano.
Spalletti lavora anche sui piani superiori del campo, dove immagina una Juventus “a doppia traccia”: o centrocampo a tre con linea offensiva a tre (Conceiçao o Zhegrova a destra, Vlahovic centravanti, Yildiz a sinistra), oppure un trequartista — ancora Yildiz — alle spalle di due punte, con Vlahovic affiancato da David o Openda.
Il tempo di sperimentare è adesso, perché il calendario ripartirà subito con un ostacolo ad alta tensione emotiva: la trasferta di Firenze. In un campionato dal ritmo basso per quasi tutti, la Juventus vuole accelerare. E la sosta, stavolta, sembra essere il momento perfetto per cambiare pelle.