Questa volta, Mauricio Pochettino ha deciso di non rischiare. Dopo la chiamata di ottobre che era costata cara a Christian Pulisic — convocato, spedito in campo nonostante i fastidi e poi tornato a Milano con una lesione al bicipite femorale destro — il ct della nazionale statunitense ha scelto la prudenza. Per la doppia amichevole contro Paraguay e Uruguay (15 e 19 novembre), l’ex tecnico del Chelsea ha lasciato a casa il suo numero 10, che resterà a Milanello per completare il recupero.
Una buona notizia per il Milan e per Massimiliano Allegri, che potranno gestire Pulisic senza pressioni, accompagnandolo verso il pieno rientro. L’obiettivo è averlo al top per il derby di fine mese, anche se l’americano potrebbe già tornare tra i convocati nella trasferta di Parma. Le sue condizioni stanno migliorando, ma la parola d’ordine è cautela.
A fermarsi invece è Santiago Gimenez. L’attaccante messicano, già assente contro la Roma e non incluso tra i pre-convocati del Messico, ha deciso di interrompere il proprio percorso agonistico per curare un problema alla caviglia che lo tormenta da settimane. È stato lui stesso, attraverso un messaggio sui social, a spiegare la situazione:
“Da diversi mesi sto giocando con un infortunio alla caviglia che non mi ha permesso di essere al 100%. Ho cercato di aiutare la squadra, ma il dolore è aumentato. È arrivato il momento di fermarmi per concentrarmi sul recupero e tornare il prima possibile.”
Un messaggio chiaro e diretto, che spiega perché il “Bebote” resterà ai box anche per il match del Tardini. Lo staff medico rossonero valuterà i tempi di recupero, ma l’obiettivo è rivederlo in gruppo dopo la sosta.
Chi invece dovrà rispondere alla chiamata della propria nazionale è Adrien Rabiot, convocato dal ct Didier Deschamps per le qualificazioni Mondiali contro Ucraina e Azerbaigian. Il francese, reduce da un affaticamento al polpaccio, verrà valutato giorno per giorno: il Milan spera che lo staff dei Bleus scelga la via della prudenza e lo rispedisca presto a Milanello.
Per Allegri, comunque, la priorità resta una sola: uscire dalla sosta con tutti i big pienamente recuperati.