A San Siro si è preso la scena nel momento più delicato, quando il destino della partita poteva ancora cambiare. Mike Maignan ha trasformato un rigore di Dybala in un urlo di liberazione per il Milan e in una serata di gloria personale. Il portiere francese è stato l’uomo copertina della vittoria contro la Roma, una prestazione che conferma quanto la sua presenza resti un punto fermo per la squadra di Allegri. Determinante, concentrato e leader silenzioso, Maignan ha blindato tre punti fondamentali nella corsa rossonera ai vertici della classifica.
Nel post partita, il numero uno milanista ha raccontato il successo con la consueta serenità: “Che cosa significa questa vittoria? Sono tre punti importanti come ogni punti che dobbiamo cercare. È da inizio stagione che cerchiamo di lottare ogni secondo sul campo. Giocando così insieme possiamo solo che fare risultati positivi”. Parole che riflettono la mentalità di un gruppo che ha ritrovato compattezza e fiducia dopo settimane di alti e bassi. Il Milan non vuole fermarsi e Maignan lo ribadisce con la calma di chi sa quanto sia ancora lunga la strada: “Dove possiamo arrivare? Per i sogni troppo presto, siamo a novembre. Siamo compatti, uniti. Dobbiamo solo giocare partita dopo partita. Abbiamo obiettivi grandi, sì, ma dobbiamo giocare testa sulle spalle partita per partita”.
Il rigore parato a Dybala è stato il momento chiave, l’episodio che ha deciso la gara e che ha fatto esplodere San Siro. Maignan lo vive come un gesto di squadra, non come un’impresa individuale: “Momento decisivo per la squadra, ero fiducioso, i miei compagni avevano fiducia in me. Sono contento per quello che ho dato alla squadra”. Una dichiarazione che racconta perfettamente lo spirito di un gruppo che si muove all’unisono, dove l’equilibrio e la concentrazione diventano armi decisive.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Rafa Leao, protagonista di una prestazione di sacrificio e generosità. L’attaccante portoghese ha corso, pressato e lottato, incarnando l’anima del Milan di questa fase della stagione. “Lavoro per la squadra, queste partite qua sono difficilissime. Non è il talento di uno solo, non bisogna mai arrendersi. Non hanno fatto gol prima e non hanno fatto gol su rigore, non sarebbe stato giusto per la partita. Siamo orgogliosi per la vittoria e per la classifica”, ha raccontato l’attaccante, visibilmente soddisfatto.
Leao è tornato al centro del progetto tecnico con una maturità nuova, pronto a interpretare ruoli diversi pur di essere utile ai compagni. “Il nuovo ruolo? Sono a disposizione della squadra. Prima punta, centravanti, trequarti, esterno. L’importante è essere a disposizione dell’allenatore. Oggi fortunatamente ho aiutato la squadra, l’importante erano i punti”, ha aggiunto il portoghese, che ormai rappresenta molto più di un riferimento offensivo: è un simbolo di appartenenza, uno dei volti della rinascita milanista.
Il Milan riparte così, con la forza delle sue certezze e con due uomini che ne rappresentano perfettamente l’identità. Maignan, che para e trascina, e Leao, che corre e ispira. Insieme hanno trasformato una vittoria sofferta in un segnale di solidità per il futuro.