Alla vigilia di Cremonese-Juventus l’allenatore dei grigiorossi Davide Nicola ha parlato in conferenza stampa, rispondendo alle domande dei giornalisti.
Nicola affronterà la Juventus di Spalletti, che è stato presentato oggi a Torino. Questo il pensiero dell’allenatore sugli avversari di domani:
“Non ho dubbi che Spalletti sia un allenatore di grande livello sotto tutti i punti di vista, in generale tutte le squadre hanno rispetto l’una dell’altra ed è un aspetto, insieme all’umiltà, che permette di esprimere sé stessi. Sfidiamo una squadra che ha attitudine a vincere e lotta per obiettivi importanti come lo scudetto, ma c’è anche chi punta a migliorarsi ogni giorno come noi. Ogni partita è un’occasione per fare qualcosa di straordinario, senza troppo rumore ma con la convinzione che come squadra si può sempre fare qualcosa di buono”.
Ancora Nicola sui due attaccanti che hanno segnato nelle ultime due partite: Bonazzoli e Vardy.
“In questo momento stanno lavorando bene per la squadra, ma in generale le punte stanno lavorando bene per i compagni, oltre a togliersi le soddisfazioni personali, e devono continuare così. Sin qui abbiamo sempre schierato coppie diverse in avanti e ognuno ha dato il suo contributo”.
E ha continuato: “Sta a noi dimostrare sempre, attraverso la prestazione che vogliamo fare. Il cambio di allenatore può portare attenzioni maggiorate e a noi porta solo due giorni per preparare velocemente questa partita, cercando di farlo nel migliore dei modi analizzando ciò che potrebbe fare lo staff tecnico e quanto fatto sin qui. Serviranno la giusta attenzione e la giusta partecipazione, cercheremo di capire come potrebbero presentarsi domani oppure lavoreremo su più di un sistema per farci trovare pronti”.
Sull’elevato numero di giocatori impiegati (27, record in Serie A) e i meriti dell’allenatore:
“Il discorso dei meriti è relativo, io penso di essere importante quanto i nostri magazzinieri Daniele e Gabriele. Una persona da sola non fa proprio nulla se non riesce ad avere un seguito e persuadere coloro che lavorano con lui, solo così si può fare strada. Io penso di essere coerente con quanto detto sin qui: abbiamo una rosa competitiva e il fatto che siamo tra quelle che hanno impiegato più giocatori è importante, ma dovuto anche alle esigenze che si sono presentate. A chi si approccia per la prima volta l’esperienza manca, ma c’è grande fame e voglia di apprendere: sono questi gli aspetti che voglio vedere nei miei giocatori, oltre all’umiltà e il rispetto”.
Sul poco tempo a disposizione per preparare una gara così importante:
“L’idea di partenza era quella di conoscere velocemente tutti i membri del gruppo ed essere competitivi in questo campionato. Siamo consapevoli che c’è ancora molto su cui crescere, ma è un percorso che avviene nel tempo e contestualmente con la necessità di portare a casa dei punti. Partite del genere si preparano cercando di recuperare i ragazzi, che sono allenati per giocare più di una volta a settimana. Le grandi squadre hanno la capacità di accendersi e spegnersi quando necessario: finita la partita è finito tutto, nell’impegno successivo bisogna rimettersi in gioco. La partita di Genova non esiste più, l’abbiamo accantonata e ora è importante completare il recupero, domani avremo la rifinitura che ci porterà alla partita. Il tempo c’è, forse manca il volume per provare più volte le stesse cose, dovremo essere bravi a lavorare in una direzione tale da capire come vorranno affrontarci”.
Riguardo alla gestione del doppio vantaggio nella partita precedente a Genova e la crescita della squadra:
“Come ho già detto ai ragazzi, il miglioramento si vede nella continuità con cui fai e proponi le cose, portando anche dei risultati. Ad oggi stiamo operando per micro obiettivi, dopo la partita con l’Atalanta abbiamo notato che si poteva migliorare qualcosa di specifico in fase difensiva e così i ragazzi hanno fatto al Ferraris, direi discretamente bene. La squadra è consapevole del fatto che le minacce di una stagione possono nascere da situazioni come quella del gol annullato a Vitinha, con cui la partita sarebbe potuta cambiare con una velocità pazzesca come spesso avviene in Serie A e uscissero altri aspetti nella mezzora mancante. Noi dobbiamo capire che le partite non finiscono mai, avendo la lucidità e la forza di moltiplicare le situazioni che ci possono permettere di segnare più di un gol. Abbiamo scelto di concentrarci sulla crescita, facendolo con serenità e autocritica costruttiva. Cerchiamo sempre di vedere su cosa si può migliorare, fermo restando il fatto che sin qui abbiamo mostrato cose buone sulle quali lavorare ancora di più”.
Sul dialogo diretto all’interno dello spogliatoio, come evidenziato da Baschirotto:
“Penso sia la normalità, sono felice perché il dialogo rende tutto molto più semplice. Ci rispettiamo e ci confrontiamo dicendo rispettosamente ciò che ognuno pensa: questo è fondamentale, perché permette di capire qual è il pensiero di ciascuno. Comunicare le emozioni è fondamentale, nel calcio e anche nella vita”.
Riguardo ai risultati prodotti dal mix di esperienza e gioventù:
“Penso che sia importante capire da dove siamo partiti: da un gruppo di giocatori che avesse l’istinto di scegliere Cremona, di volere la Cremonese, mostrando voglia di crescere e di mettersi in gioco. Dopo nove partite la squadra ha già dimostrato certe cose, ma abbiamo i piedi ben saldi a terra e vogliamo arrivare alla fine del nostro percorso dicendo che avremo avuto questa continuità per venti, trenta partite. Ci sono tanti margini di miglioramento, non abbiamo sfidato neanche la metà delle squadre di questo campionato. La sfida sarà quella di affrontare una grande squadra, con un nuovo allenatore e con un sistema diverso dal solito: il pubblico ci darà una mano e abbiamo bisogno del loro supporto, noi cercheremo di misurarci contro un avversario che ha grande qualità come alcune delle squadre che abbiamo già incontrato”.
Sull’importanza dello stadio esaurito e del sostegno dei tifosi grigiorossi:
“Per me è fondamentale, ma anche per i ragazzi. Fare questo lavoro sapendo di essere apprezzati, con il pubblico capace di riconoscere che ci stai mettendo l’anima, è la vera spinta motivazionale. Per noi questo è un bisogno: non lo faremmo se dall’altra parte non ci fosse gente che spende tempo e denaro, fa di tutto per seguire le partite e ti vede in maniera speciale. La sinergia con i tifosi è fondamentale”.
Miglior neopromossa negli ultimi dieci anni nelle prime nove giornate:
“Con grande educazione rispondo che non mi interessa, perché sarebbe incoerente con quanto ho detto prima. Io non ho aspettative se non quelle sul lavoro che voglio svolgere con i ragazzi: siamo contenti che la squadra intrapresa ci aiuti a trovare convinzione, ma siamo consapevoli che tutto cambia dall’oggi al domani e serve confermarsi di partita in partita”.
Sulle diverse prestazioni e il costante miglioramento della Cremonese:
“Ogni partita è diversa, entrano in gioco caratteristiche e dinamiche diverse e anche noi miglioriamo a forza di allenare i ragazzi affinando le strategie e le situazioni. Tutto è in costante evoluzione, ma io credo che la crescita non sia solo aggiungere qualcosa in più, ma anche farlo con più continuità. Noi dobbiamo essere coscienti del fatto che crescere costa fatica, sacrificio e molto altro, come la capacità di archiviare subito i risultati”.
Sugli infortunati
“Dopo la mini rifinitura di domani mattina vedremo se qualcuno riesce a recuperare”.